Nuove note di George Harrison e Ringo Starr
L’anno è il 1968 e i Beatles sono nel pieno delle registrazioni di “Hey Jude“, dividendo il lavoro tra gli iconici Abbey Road Studios e i non meno autorevoli Trident Studios.
Proprio in questa sede si trovavano George Harrison e Ringo Starr quando capitò loro di essere coinvolti in un altro progetto: si tratta proprio del brano in questione, riportato alla luce durante il lockdown da colui che ne fu autore e produttore.
Il brano è intitolato “Radhe Shaam” e porta la firma del giornalista ed emittente Suresh Joshi, che lo scrisse per il documentario East Meets West e che ne ha annunciato il ritrovamento alcuni giorni fa; l’obiettivo aggiornato è però quello di farne una pubblicazione caritatevole: “Lasciarlo all’umanità, George avrebbe voluto questo“, stando a quanto dichiarato da Joshi.
Il quale, in merito al ritrovamento di questa inattesa primizia, ha raccontato: “È stata persa e ritrovata tante volte… all’improvviso il lockdown è stato una benedizione sotto mentite spoglie“.
L’incontro con George Harrison e la canzone
Suresh Joshi racconta di essere stato avvicinato da George Harrison presso gli studi, dato che in quanto indiano “si faceva notare come un pollice dolorante“. L’interesse dei Beatles, e del chitarrista in particolare, nei confronti della cultura indiana era recente e tutt’altro che misterioso, così i due iniziarono a parlare di filosofia.
La conversazione andò ben oltre, perché sia Harrison che Starr furono coinvolti nella registrazione di “Radhe Shaam”, un brano dal sapore a metà strada tra pop e psichedelia, caratterizzato dal testo cantato in lingua hindi dal vocalist Aashish Khan e nel quale i due Beatles hanno lasciato un’impronta ben decisa.
Difficile da credere? L’anteprima catturata dall’emittente radio BBC Merseyside nel video qui sopra mette decisamente in risalto le caratteristiche stilistiche dei due artisti…
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