Dagli anni ’90 a oggi, ecco a voi i 3rd Secret
Chi ha vissuto in prima persona un’epoca del Rock fondamentale come lo sono stati gli anni ’90 non può rimanere indifferente nel leggere certi nomi: Kim Thayil, chitarrista dei Soundgarden, Krist Novoselic, bassista dei Nirvana, e Matt Cameron che è stato batterista dei Soundgarden così come lo è dei Pearl Jam da oltre vent’anni.
Che ci fanno questi tre nomi nello stesso articolo? La risposta è semplice: sono la colonna vertebrale di un supergruppo nuovo di zecca, che ha preso il nome di 3rd Secret.
La lineup di questo progetto è completata dal chitarrista Jon “Bubba” Dupree e dalle vocalist Jennifer Johnson e Jillian Raye. L’annuncio della nascita dei 3rd Secret è avvenuto in pratica contemporaneamente alla diffusione del loro disco di debutto (omonimo), disponibile al momento nella sola distribuzione digital streaming.
I 3rd Secret e le inevitabili aspettative Grunge
Quando le parole “supergruppo” e “Grunge” si ritrovano nella stessa frase, è naturale che fiocchino aspettative potenzialmente esasperate; figuriamoci se poi aggiungiamo il fatto che l’album di debutto dei 3rd Secret vede alla produzione Jack Endino, che a suo tempo lavorò con parecchi artisti del genere a cominciare proprio da Soundgarden e Nirvana.
Uno dei concetti che abbiamo ribadito spesso durante le live di Ti Consiglio un Disco sul tema è che parlare di Grunge nell’attualità a circa trent’anni dall’esplosione del fenomeno può rivelarsi un esercizio assai sterile.
Detto questo, è lecito aspettarsi alcuni elementi in comune con la produzione dell’epoca: il sound delle chitarre elettriche principali è fortemente Soundgarden-oriented (non mancano nemmeno le tipiche accordature alternative), la sezione ritmica formata da Cameron e Novoselic si fa riconoscere per dinamiche e arrangiamenti, le idee compositive risultano nel complesso piacevolmente familiari.
A portarci lontano da ogni eventuale “effetto Mad Season” è la scelta di vocalità tutt’altro che mainstream, benché Johnson e Raye siano già note per far parte del principale gruppo di Krist Novoselic, i Giants in the Trees.
Personalmente sto trovando di grande interesse la combinazione di due diverse voci femminili con degli elementi così riconoscibili come possono essere lo stile e i suoni di Thayil, Cameron e Novoselic per un appassionato delle rispettive band storiche. Il disco merita sicuramente un ascolto, per il resto staremo a vedere in che modo proseguirà la storia di questo progetto che sicuramente farà sorridere di soddisfazione molti appassionati.
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