Chiaramente, prima di tutto dovrà esserci, il palco. Perché in quest’annata di covid i live show reali, e non virtuali, sono del tutto spariti, quelli con davanti le folle oceaniche di pubblico, ma anche quelli davanti a 50 persone.
Sebbene certo non sarebbero una cinquantina i fan davanti a un nuovo live show dei mitici Fleetwood Mac, ovviamente la “versione americana” della band, quella di album storici come l’omonimo del 1975 e soprattutto Rumours del ’77.
Quelli della “strega bianca” Stevie Nicks, del gran suono di batteria dello stesso Mick, quelli della chitarra di Lindsey Buckigham.
Ovviamente l’idea è quella del classico “farewell tour“, il tour d’addio, quello con il quale si salutano le scene e i fan, e si percorre il cammino del trionfo di antica romana memoria.
Che poi, diciamocelo, fino a prima dello stop per la pandemia era diventato l’ennesimo paradosso dello show business, con una serie di band che hanno dato un addio… che non lo era. Basti pensare a Kiss, Mötley Crüe… Ozzy forse neanche si ricorda quanti ne ha dati…
Nonostante tutto, sarebbe davvero bello vedere i Fleetwood Mac ancora una volta insieme sul palco per riproporre i grandi classici.
“Sono consapevole che non abbiamo mai giocato quella carta [del tour d’addio]”, dice a Rolling Stone Mick Fleetwood “Penso che sarebbe appropriato dire ‘questo è un addio’, dopodiché ci ritirassimo davvero. Questa è sempre stata la mia visione e sono assolutamente convinto che possiamo farlo. Lo dobbiamo ai fan“.
A spegnere l’entusiasmo, però, è Christine McVie, l’altra voce femminile della band. In un’intervista alla BBC agli inizi di febbraio aveva infatti dichiarato che l’ex-marito John, bassista della band, non avrebbe potuto sostenere una reunion e altri concerti.
Queste dichiarazioni sono state poi ritrattate, o quantomeno “riconsiderate”, alcuni giorni dopo e con una battuta il buon Mick ha detto che forse quel giorno la McVie “si era alzata dalla parte sbagliata del letto. […] Posso assicurarvi che siamo vivi e vegeti. E lei non ha rimpianti. Si è solo fatta prendere da quello che stava dicendo e ha anche sentito di essere stata fraintesa“.
Ricordiamo che comunque la band a nome Fleetwood Mac ha continuato a fare concerti anche negli ultimissimi anni, anche se senza alcuni importanti membri come Lindsey Buckingham, letteralmente licenziato nel 2018 per dissidi proprio con Mick e con la Nicks.
Parlando proprio del chitarrista, Buckingham, dopo essere uscito dalla band non propriamente con gioia, si è riavvicinato a Mick in occasione della morte di Peter Green, chitarrista della “prima versione” della band, quella inglese, molto più legata al blues.
A quanto pare tra i due c’è stata riconciliazione, un punto a favore della reunion.
Qui però arriva lo scoglio più grosso da superare, cioé la tanto amata Stevie Nicks…
Tanto amata non solo dai fan, ma anche dallo stesso Buckingham. I due sono stati in passato una coppia con non pochi alti e bassi, proprio a loro peraltro si deve un grosso mattone delle fondamenta su cui vennero costruiti i Fleetwood degli anni ’70, da quando furono scoperti da Mick nei Sound City Studios, ancora si facevano chiamare Buckingham Nicks e se provate ad ascoltare il loro primo e unico album ben capirete quanto portarono delle loro sonorità nella nuova band.
Il problema è che questo rapporto musicale e umano, non sempre idilliaco a dirla tutta (nella storia delle relazioni dei e tra i membri della band ce ne sarebbe per una lunga soap opera, non a caso l’album Rumours, cioé “pettegolezzi”…), si è rotto definitivamente nel 2018 e come sappiamo nel peggiore dei modi.
Finché i due non troveranno una ragione per pacificare gli animi, non sarà possibile vederli nuovamente insieme su un palco.
Che Mick Fleetwood riesca a fare questa sorta di miracolo? Chissà, in bocca al lupo Mick…
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