Siete rocker incalliti e non conoscete Bo Diddley? Male, malissimo, perché Bo è stato un idolo per gente come Clapton, Hendrix & Co. e come potete vedere in questo video, già nei primi anni ’60 si portava dietro un arsenale di amplificatori Fender per la sua chitarra (Bonamassa spostati!).
Ebbene sì, chi crede che nel ’65 ci si dovesse presentare in TV ben vestiti e pettinati… beh, ha ragione, ma questo non significa non poter mettere in campo un serio arsenale di decibel e portarsi dietro persino le proprie coriste armate di chitarra!
È quello che accade in questo filmato di Bo Diddley, considerato uno dei padri del Rock’n’Roll, nonché uno dei tanti artisti di colore oscurati nei decenni successivi dalla fama del “bianco” Elvis Presley (che pur amiamo, ci mancherebbe).
Ma chi è quella corista con la chitarra?
…che attenzione, canta, balla e suona la 6 corde realmente!
Il suo nome è Norma Jean Wofford, conosciuta anche come “The Duchess” o “Queen of R’n’R”. Si tratta di una chitarrista che ha fatto parte della band di Bo Diddley dal 1962 al 1966 e che prima affiancò e poi sostituì l’altrettanto famosa Peggy Jones (o Peggy Malone), che in precedenza aveva ricoperto quel ruolo e non solo, vista la relazione sentimentale con lo stesso Diddley (da cui il soprannome Lady Bo).
Quando parliamo di Peggy Jones e di Norma Wofford usare la terminologia “pioniere del Rock’n’Roll” è assolutamente permesso. Donne di colore, musiciste, rockers. Se c’era una sfida da vincere agli occhi del mondo negli anni ’60, loro la incarnavano fino al midollo!
Tra l’altro, all’epoca, per gioco della stessa Jones trapelò l’idea che le due fossero sorelle, cosa che, naturalmente, non era vera.
Quelle chitarre dalla strana forma…
Ma torniamo al nostro Bo e alla sua performance. Nelle sue mani, così come in quelle di Norma, c’è una stupenda chitarra Gretsch, un marchio cui la sua immagine e il suo sound si legarono profondamente.
In questo caso stiamo parlando di una Custom Shop Caddy, un modello di chitarra davvero particolarissimo. Ma Bo ne ha avute molte, a partire dalla classica Jet, che vedete nella foto qui sotto, sino a quella davvero più inusuale e legata ad oggi al suo nome anche grazie a un modello signature, la G6138, in pratica una cigar box guitar di più alta liuteria.
E gli amplificatori?
Si tratta di ben 4 Fender Blackface Showman, testata e cassa, tutti microfonati a quanto sembra. Immancabile, sia per l’amp che per Diddley, l’uso del tremolo, un vero marchio di fabbrica di questo grande artista.
Aguzzate poi l’occhio (si vede ancora meglio in questa versione del video), che cos’è quella sorta di piccola testata posta sul secondo amplificatore da sinistra?
Con ogni probabilità si tratta del Fender Electronic Echo Chamber, uno splendido eco a nastro analogico che è stato anche la prima applicazione dei transistor in campo musicale per Fender (basato su quelli dell’Ecco Fonic del 1960), azienda all’epoca ancora in mano al buon Leo. Fu la loro risposta al successo dell’Echoplex, in giro già dal 1961 ma in questo caso a valvole, chiamato anche Maestro Echoplex proprio perché distribuito dalla Maestro, leader nel settore della tecnologia valvolare e spesso legata a progetti con Gibson (insomma, torniamo pur sempre in qualche modo a Fender vs Gibson!).
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