In questo finale di weekend, quando tutti starete rincasando o già da ore vi starete godendo il teporino casalingo, vi teniamo compagnia segnalandovi la divertente e ammirevole performance (non fosse altro per l’impegno nel seguire il timing del brano) del giovane musicista Dominic Fragman che esegue la certo non semplice “Tom Sawyer” dei Rush suonando contemporaneamente batteria e chitarra e cantando con una voce più che convincente.
Allo stesso tempo, sarà forse l’orario e il rilassamento domenicale (o magari la seconda grappa di troppo per digerire i lauti pasti), un pensiero continua a girarci per la testa: senza nulla togliere a questa ottima prova musicale, ben dosata tra l’aspetto circense e l’effettiva dimostrazione di talento, si tratta dell’ennesimo video one man band, di una persona che preferisce suonare in solitaria invece che condividere un momento musicale e una vetrina, quella dei social, con altri musicisti (siamo comunque sicuri che Fragman non si limiterà a suonare da solo, ma prendiamolo solo come esempio generico).
Da un lato, da quando sono esplose le piattaforme video, prima YouTube ora Facebook e a seguire Vimeo, Dailymotion e tutte le altre, sempre più persone hanno iniziato ad esibirsi (in ogni arte) dalla “cameretta”. Il che non è un male, se non fosse che poi questo per molti è diventato fonte di reddito e notorietà e da attività parallela è diventata principale, qualche volta unica (c’è chi non ha mai suonato davvero in un locale o altro che non fosse davanti a una webcam…).
In più da tanti anni, la musica rock ha preso una corrente minimalista chiudendosi prima in migliaia di duetti chitarra-batteria o basso-batteria e simili (duetti spesso uno fotocopia dell’altro), fino alle operazioni one man band con costumi di scena e scelte musicali estemporanee, che sarebbero anche efficaci se ancora una volta non fossero sviluppate a fotocopia (considerando che artisti pazzoidi come Bob Log III quella roba la facevano ben prima di loro).
La riflessione è: che questa vasta corrente di singolarità eccezionali, che rendono i video virali e si vendono facilmente dentro e fuori da web, stia portando in realtà verso una chiusura sempre più netta tra i musicisti? Che la condivisione si stia trasformando in condividere il proprio isolamento, che suona davvero come un paradosso?
Detto ciò, ovviamente complimenti a Dominic Fragman, che sullo specifico non deve essere il punto di discussione (ci mancherebbe) e speriamo che questa performance vi strappi sia un sorriso che un applauso.
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