Solfeggio, matematica e tecniche musicali indiane, spaventati? Non lo siete abbastanza…
Il solfeggio, croce e delizia di chi studia musica. Anzi, diciamocelo, a volte solo croce… però utilissimo, indispensabile per chiunque voglia imparare a fare musica.
Le cose si complicano, e non di poco, se prendiamo un aereo e facciamo un viaggio in stile Beatles della fase psichedelica verso l’India, poiché la musica indiana, oltre ad essere assai difficile da digerire per noi a causa della diversa scansione dei suoni, è anche un bel groviglio di elementi per quanto riguarda la ritmica.
In tutto ciò, un ruolo importante riveste il cosiddetto Konnakol. Cos’è? Si tratta di una tecnica della musica carnatica indiana che fa corrispondere a diverse sillabe un diverso suono e suddivisione del tempo. La combinazione di queste sillabe con il battito di mani dà le varie divisioni metriche desiderate.
Ok, così è detto in parole assai povere, ma se volete una spiegazione migliore il simpaticissmo Mattias Eklundh ce lo ha spiegato molto bene in questo video.
D’altronde, se anche il grande John McLaughlin utilizzava il Konnakol come metodo di composizione, ci sarà un perché…
E se a questo già non facile sistema aggiungiamo la matematica? In particolare parliamo della sequenza numerica di Fibonacci, detta anche successione aurea, dove “una successione di numeri interi positivi in cui ciascun numero a cominciare dal terzo è la somma dei due precedenti”.
Ok confusi? Ripetiamo, non lo siete abbastanza! Guardate questo video e poi, se avete il coraggio, provate a fare altrettanto!
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