Registrato lo scorso marzo nel famoso music club newyorkese di proprietà di Bill Graham e locale gemello del Fillmore di San Francisco, il live degli Allman è un disco doppio che mostra quanto la fantastica miscela di blues, southern rock e jazz, messa a punto dalla band in poco meno di tre anni, renda al massimo quando il gruppo si esibisce in concerto.
Il successo dell’album, (destinato a diventare uno dei classici del rock), non modifica le abitudini degli Allman Brothers. Duane, chitarrista slide prodigioso che Eric Clapton ha voluto al suo fianco per le registrazioni di “Layla”, per esempio, ama sempre andare in giro in sella alla sua moto, una Harley Davidson che lui ha soprannominato Melissa.
Lo fa anche il 29 ottobre, 4 giorni dopo la consacrazione a disco d’oro di “At Fillmore East”. Ma, quando giunge all’incrocio tra Hill Crest e Bartlett Avenue, si trova la strada sbarrata da un grosso camion Chevrolet con una gru nella parte posteriore. Prova a superarlo ma l’alta velocità e lo scarso spazio a disposizione non glielo consentono. Duane Allman, colpito, viene sbalzato in aria, perde il casco e precipita a terra. Tre ore dopo, viene dichiarato morto all’ospedale di Macon. Il 20 novembre avrebbe compiuto 25 anni.
Meno di 13 mesi dopo, l’11 novembre del 1972, il bassista degli Allman Brothers (Berry Oakley, che il giorno dell’incidente di Duane lo stava seguendo in auto), viene investito con la sua motocicletta da un bus non molta distanza da quello stesso incrocio. Riporta la frattura del cranio e anche lui, tre ore dopo, perde la vita.
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