Ovviamente ci sono tante situazioni completamente diverse tra loro, provini per entrare in un gruppo stabilmente, provini per fare una singola tournée, per una produzione, per registrare brani o per qualche talent show, i quali ultimamente vanno molto di moda (purtroppo?).
Nonostante la varietà e la diversità di situazioni che vi capiterà di affrontare vi sono alcune regole valide universalmente: essere rilassati, concentrati, preparati, puntuali, disponibili, avere un look decente, e altri comportamenti che riprenderemo dopo.
La maniera migliore che trovo per entrare subito nell’argomento è raccontare alcune esperienze personali che mi sono capitate negli anni.
Tralasciando le primissime esperienze con diversi gruppi di cover o cantautori mai esplosi, faccio un salto indietro e mi viene in mente il giorno in cui un mio amico batterista mi chiama e mi dice: “ciao non mi chiedere come mi è capitato, ma domani viene a Roma uno dei cantanti di un gruppo americano molto famoso, si vuole trasferire in Europa e vuole mettere su un gruppo qui, ho pensato a te hai un bel suono, ci vediamo domani in sala prove solo per conoscerlo…”.
Il non sapere chi fosse il gruppo famoso in questo caso mi ha aiutato, mi ha dispensato un bell’attacco di ansia preventiva, che però si è trasformata in panico quasi per tutti noi provinanti durante le prove; il gruppo era Tower of Power e l’incontro non era per conoscersi ma per provare alcuni brani del suo disco solista, che ovviamente nessuno di noi conosceva né aveva studiato.
Ringraziai di cuore con lo sguardo il batterista per tutte le informazioni dettagliate che mi aveva dato il giorno prima, ma fortuna volle che nel suo disco erano presenti alcune cover di pezzi molto famosi che conoscevamo; così abbiamo potuto improvvisare qualche brano e fugare piano piano il panico generale.
Ad oggi non ho ma conosciuto un cantante maschio così bravo, il quale nonostante la situazione improvvisata e la poca preparazione di tutti noi musicisti, ricordo benissimo che mi fece venire la pelle d’oca in più di un’occasione. Ecco questa è una situazione limite, nel senso che potrà succedere di trovarsi in mezzo ad un provino senza sapere bene cosa si andrà ad affrontare e suonare; ovviamente in questo caso ci si appiglia all’esperienza ed a qualche colpo di fortuna che non guasta mai.
Detto così sembra riduttivo, in realtà serve una grande preparazione e un’esperienza di “strada”, bisogna aver suonato tanto live soprattutto in situazioni di jam, preferibilmente con musicisti validi, imparando a improvvisare, il che non vuol dire saper fare qualcosa a caso, ma saper applicare all’istante quello che si è studiato per anni, davanti ad un pubblico e suonando magari un brano di cui ti dicono gli accordi cinque minuti prima o a volte addirittura mentre suoni.
Un’altra esperienza che ricordo bene e’ stata quella con un cantante italiano che era stato qualche anno prima a Sanremo, ed era abbastanza conosciuto soprattutto a Roma.
La proposta di provino avvenne perché ci eravamo conosciuti appunto durante una jam session; lui voleva sostituire i membri della band che non erano proprio alle prime armi (anzi..) per cui la preparazione questa volta ci fu, intensa e scrupolosa.
Ricordo che durante il provino il chitarrista che avrei dovuto sostituire per una mini tournée si sedette per terra a gambe incrociate, letteralmente davanti a me ad un metro di distanza, per vedere quello che facevo e per mettermi pressione e vedere come avessi reagito. Non era proprio la condizione migliore per suonare rilassati, ma non c’era alternativa, non gli potevo dire di spostarsi e non potevo suonare male perché lui era li; per cui mi armai di santa pazienza e cominciai a pensare che non ci fosse nessuno davanti a me, concentrandomi esclusivamente su quello che facevo e ascoltando le direttive del cantante.
Devo dire che nonostante la presenza ingombrante, anche questo provino andò bene e il chitarrista a fine prova mi disse: “ok può andare…“; non mi aspettavo certo dei baci da parte sua o chissà che complimenti, avevo raggiunto il risultato e tanto bastava. Il posto era mio.
Per concludere con le esperienze personali voglio citare una grande musicista, e questa volta farò nome e cognome, Virginia Splendore, che purtroppo non è più tra di noi. Chi di voi la conosceva saprà che è stata l’interprete più importante in Italia per il Chapman Stick Bass, aveva già numerosi dischi alle spalle e poteva vantare collaborazioni internazionali anche con Tony Levin (grande bassista che ha suonato con tra gli altri con Peter Gabriel, King Crimson e i Pink Floyd).
Ricordo il momento del provino, ero molto emozionato, e soprattutto ricordo che la difficoltà maggiore era il non capire cosa suonasse trattandosi di uno strumento assolutamente diverso, che non mi dava punti di riferimento. In più si trattava di brani con tempi quasi tutti storti e dispari, per cui in primi 10 min furono di attesa e contenimento, poi mi lasciai andare.
Andò bene, anche qui grazie all’esperienza riuscii a cavarmela e dopo il mio primo solo ricordo ancora oggi che mi disse: “appena hai fatto le note alte ho capito che ti avrei preso“.
È stato un onore suonare con lei.
Chi di voi ha già esperienza di produzioni di questo tipo troverà forse superfluo tutto questo, e allora mi rivolgo soprattutto a chi di esperienza ne deve ancora fare o a chi cerca comunque di migliorarsi.
Come ho accennato prima alcune regole sono universali: la preparazione, intendo non solo quella generale dello strumento e della musica che ognuno di noi ha accumulato negli anni, ma anche quella relativa al provino in oggetto; studiate, tirate giù le parti è cercate di ottenere un suono credibile e soprattutto adatto a quel particolare progetto.
La puntualità e la disponibilità sono essenziali, fatevi trovare sempre prima degli altri e siate sempre accomodanti con tutti, soprattutto cercate di capire cosa vuole da voi il cantante o la produzione e fatevi trovare pronti. Se vi chiede di suonare cose diverse da quelle per cui vi eravate preparati non entrate in panico, tirate giù un sorriso e suonate. Senza paura, sarà valutato anche il vostro carattere non solo la tecnica o la bravura.
Quando fate il provino state sempre nel pezzo, cercate di ascoltare gli altri, sentite quello che fanno, come lo fanno e che volumi utilizzano, non suonate mai sopra il volume del cantante. Preparatevi un suono che sia adatto al genere ed alla situazione che state affrontando, se vogliono pop abbiate un suono pop, e soprattutto adattavi a suonare quello che chiedono, non strafate con i soli e con la tecnica, per intenderci… non fate un assolo in stile Malmsteen su un brano pop italiano!
Ultima cosa, la musica oltre ad essere arte è anche spettacolo, e purtroppo o per fortuna viene richiesto un minimo di look; non intendo dire che bisogna essere dei modelli… ma sicuramente curati, vestiti decentemente e mai sopra le righe; insomma, se vi salta per la testa di andare a fare un provino con un cantautore o una produzione televisiva vestiti da Slash, forse dovete rivedere qualcosa in fatto di abbigliamento.
Buona musica e un saluto a tutti.
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