Lowell, Massachusetts, la città natale di Jack Kerouac, l’uomo che ha scritto On The Road, il romanzo che ha cambiato la vita di milioni di giovani americani tra i quali anche la futura “voce della generazione degli anni ’60”, Bob Dylan.
Nel cimitero di Lowell c’è la tomba di Kerouac che qui riposa in pace dall’autunno del 1969, dopo la morte avvenuta in Florida il 21 Ottobre dello stesso anno. Kerouac aveva 47 anni e una forma letale di cirrosi epatica.
Stamattina, sul suo monumento funebre si sono recati Bob Dylan e un vecchio amico di Jack, il poeta Allen Ginsberg. I due sono in giro per le strade d’America con la Rolling Thunder Revue, carrozzone di musicisti sopravvissuti agli anni ’60 che dello spirito della beat generation di Kerouac e Ginsberg hanno fatto il loro manifesto artistico.
E allora è giusto fermarsi a salutare il maestro e l’amico che non c’è più.
Dylan e Ginsberg vengono filmati dalla troupe cinematografica che sta documentando il tour: saranno immortalati nel film “Renaldo & Clara” mentre discutono su cosa ciascuno vorrebbe sulla propria lapide.
“Vorrei che la mia tomba rimanesse anonima” dice Bob Dylan.
Poi il cantautore prende la chitarra e accompagna il poeta che declama alcuni versi di Kerouac dal suo libro di poesie “Mexico City Blues”:
“Dead and don’t know it (Morto e non so di esserlo) Living and do (Vivo e lo so). The living have a dead idea” (I viventi hanno una concezione morta).
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