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È nata Patti, la sacerdotessa del Rock

Il 30 dicembre nasce Patti Smith, colei che sarà uno dei simboli del cambiamento musicale americano decenni dopo, agitandosi tra il rock, il punk e la new wave.

Manca un solo giorno alla fine del 1946, un anno importante per la città americana Chicago, perché pur infreddolita dal gelido inverno dell’Illinois, sta iniziando ad essere scaldata dalle note del primo blues elettrico. Muddy Waters, ancora lontano dalla sua leggenda, ha eseguito proprio quest’anno le sue prime registrazioni per la Columbia e la Aristocrat Records.

In questo clima di cambiamento, il 30 dicembre nasce Patricia Lee Smith, ma tutti la conosciamo come Patti Smith, colei che, come Muddy Waters per il blues, sarà uno dei simboli del cambiamento musicale americano decenni dopo, agitandosi tra il rock, il punk e la new wave.

Il suo esordio in musica avviene relativamente tardi rispetto ad altri artisti che già da adolescenti avevano scritto pagine importanti nella storia. Ha 28 anni (ma almeno si è risparmiata nella maledizione dei 27…) quando inizia a farsi notare negli ambienti che contano, con un fantastico album, Horses (1975, Elektra), prodotto nientemeno che da John Cale dei The Velvet Underground (che era un talent scout mica da ridere, avendo prodotto nel 1969 anche il primo dei The Stooges).

Oltre a una grande ispirazione musicale, Patti è una scrittrice di primo livello, tanto che viene ben presto accostata a maestri delle liriche quali Bob Dylan e Jim Morrison.

Il suo genio tocca l’Italia nel 1979 ed è a Firenze che tiene uno dei concerti più famosi di tutta la sua carriera (il 9 e 10 settembre), davanti a 70.000 spettatori. In quell’occasione dichiara a sorpresa il suo ritiro dalle scene, lasciando i fan sbigottiti.

Sposa Fred “Sonic” Smith, chitarrista dei mitici MC5, e per più di quindici anni l’unico contributo musicale che pubblica è l’album Dream of Life, che non sarebbe una delle sue opere migliori se non per il celebre singolo “People Have the Power”, oramai diventato un inno.

Torna in attività nel 1996, dopo la tragica scomparsa del marito. E torna anche molte volte in Italia: nel 2006 a Torino per un concerto gratuito durante le Olimpiadi Invernali, nel 2008 al fianco di Irene Grandi e Francesco Renga per sostenere un progetto umanitario in Africa, a 30 anni dal famoso concerto nel 2009 torna anche a Firenze (che le riserva un’accoglienza più che calorosa), nel 2012 è al Festival di Sanremo con i Marlene Kuntz e, infine, proprio quest’anno in maggio è passata dal Bel Paese per ricevere una laurea magistrale ad honorem in Lettere Classiche e Moderne conferitale dall’Università degli studi di Parma.

Nel giorno del suo 71esimo compleanno, la riascoltiamo in una delle canzoni “a quattro mani” più famose di sempre, quella “Because the Night” scritta con Bruce Springsteen e pubblicata nello storico album Easter del 1978.

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