Vale a dire la casa discografica di superstar della musica soul quali Otis Redding, Rufus Thomas, Sam & Dave, Isaac Hayes o The Staples Singers.
È suo figlio, Fred Fredrick, a comunicare la triste notizia, mentre David Porter (insieme a Isaac Hayes uno degli autori più prolifici e di maggior successo dell’etichetta di Memphis) dichiara che “se non fosse stato per Estelle Axton, la Stax non sarebbe mai stata quello che è stata. Non solo: lei, bianca, non ha mai discriminato noi artisti neri e anche in tempi difficili ha saputo creare una perfetta armonia razziale all’interno del nostro gruppo di lavoro. Per tutti noi è stata una seconda madre“.
Soprannominata “Lady A”, Estelle aveva fondato nel 1957, insieme al fratellastro Jim Stewart, la Satellite Records ma poi i due (dato che in California c’era già un’altra etichetta con lo stesso nome) avevano dovuto cambiare il marchio: prendendo le prime due lettere dei loro rispettivi cognomi (ST per Stewart e AX per Axton) hanno dato vita al mitico sodalizio artistico e commerciale, l’unico in grado di rivaleggiare con la Motown di Detroit per la leadership della black music negli anni ’60 e ’70.
La figlia Doris, da sempre a fianco della madre, come direttore del negozio di dischi affiliato all’etichetta, ha detto che “Estelle mi ha insegnato tutto. Lavorava anche 12 ore al giorno. Dava retta a tutti e anche quando cercavo di evitarle seccature scusandomi con chi chiedeva di lei dicendo: ‘Abbiate pazienza, ma mia madre oggi è piena di impegni’, lei usciva fuori dal suo ufficio. ‘Doris, non preoccuparti’, mi apostrofava bonariamente, ‘c’è tempo per tutto’. Ma anche per tutti: Estelle Axton dava retta al ragazzino del quartiere e all’artista più affermato“.
Come il grande Rufus Thomas, uno dei suoi preferiti.
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