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Genesis, divisi ma sempre superstar

Le classifiche parlano chiaro: al primo posto ci sono i Genesis con "Invisibile Touch", al secondo il fondatore, cantante e front man originale del gruppo di prog inglese Peter Gabriel con "Sledgehammer", brano di matrice soul tratto dal suo acclamatissimo album So.

Le classifiche parlano chiaro: al primo posto ci sono i Genesis con “Invisibile Touch”, al secondo il fondatore, cantante e front man originale del gruppo di prog inglese Peter Gabriel con “Sledgehammer”, brano di matrice soul tratto dal suo acclamatissimo album So.

Gabriel ha lasciato i Genesis nel 1975, quando la band è all’apice del successo per intraprendere una carriera solista e svariate altre avventure artistiche che faranno di lui una delle rockstar più stimate della storia.
Dopo numerosi tentativi, mal riusciti, gli altri Genesis affidano il ruolo di vocalist al batterista Phil Collins che, da quel momento, diventa anche il volto più conosciuto della nuova era Genesis.

Genesis, divisi ma sempre superstar

Anche lui, come Gabriel, alquanto influenzato dai grandi della musica soul degli anni 60 (Otis Redding su tutti) Collins si allontana dai Genesis nei primi anni ’80 per avviare una carriera solista di grande successo. Ma quando si rimette insieme agli amici Mike Rutheford e Tony Banks, centra il bersaglio: per la prima volta nella storia, il marchio Genesis raggiunge il primo posto in classifica.

“Invisibile Touch” è un brano orecchiabile, furbissimo, con un testo dark: una donna esercita una strana forma di potere sul cantante che la desidera pur sapendo che lei ha un animo cattivo. Il brano è usato nel film American Psycho nella scena in cui il serial killer racconta alla sua vittima quanto l’album in questione sia il vero capolavoro dei Genesis.


Cover photo by David_ScheinmannCC BY-SA 3.0