Ciao cari amici Musicoffili, oggi ci faremo una chiacchierata su un argomento che mi sta molto a cuore per un paio di motivi: uno, ci sono passato personalmente e tuttora ci convivo; due, moltissimi allievi, chitarristi e musicisti in generale sono nella stessa situazione.
Se siete possessori di una villa fuori città con tanto di studio personale, credo che l’articolo non vi sarà di molta utilità, per cui… Rock!
Oggi parliamo di come riuscire a gestire e organizzare lo studio, inteso come “studiare” quando ci si trova a casa e molto probabilmente si ha a che fare con situazioni di condominio e vicinato da non disturbare.
Il nostro è indubbiamente uno strumento (la chitarra elettrica, non parliamo di acustiche o classiche) che non può e non deve essere suonato non amplificato, perlomeno nella maggior parte dei casi. Molti di noi, io in primis, si sono dovuti adattare o inventare dei metodi per riuscire a studiare al meglio senza “disturbare” i vicini o i coinquilini.
Dico “disturbare” perché se i nostri vicini litigano e condiscono il tutto con lanci di piatti, quadri e stoviglie non disturbano, mentre noi, se suoniamo una nota al volume di una normale voce da conversazione “disturbiamo” tantissimo!!!Affronto l’argomento anche perché più della metà degli amici chitarristi e degli allievi che ho il piacere di aver conosciuto e che ancora oggi incontro nella vita musicale di tutti i giorni accusano difficoltà a causa di questa situazione. In pratica siamo un po’ tutti sulla stessa barca. Soprattutto i miei allievi (e chi deve studiare molto in generale), spesso non riescono a studiare come vorrebbero a causa dell’organizzazione della postazione di studio che molto spesso è una stanza “x” in una casa “x” di uno stabile “x”.
Ora, non ci sono tanti metodi per riuscire a suonare in casa senza attirare troppo l’attenzione. Tra tutti questi credo che provare a tirarsi su la propria testata da 100 watt, corredata di cassa 4×12, e tenerla al minimo sia il metodo meno adatto perché un ampli non “sfruttato” a dovere, perché tenuto a volumi troppo bassi, suona male e non rende giustizia! Bene… come facciamo?Io personalmente ho sempre adottato il metodo della postazione al computer.
Tutto a portata di mano e tutto sempre pronto!
Un mini studio composto da computer, una scheda audio, due casse più o meno decenti e un emulatore a modelli fisici di fascia medio/alta collegato per l’appunto al pc/mac.
Oltre al vantaggio di avere nel computer la mia didattica, le trascrizioni e di poter fare un salto velocemente su internet per procurarmi qualsiasi tipo di materiale audio, visivo o cartaceo, questo metodo mi permette anche di registrare al volo e risentirmi (cosa moooolto importante) e volendo, anche di suonare in cuffia ad orari improbabili.
In sostanza si riesce a fare un po’ tutto a volumi abbastanza moderati. Io adotto questo metodo oramai da diversi anni.
E’ ovvio e naturale che poi sia in ogni caso necessario per me suonare con il mio ampli e vedere se tutto riesce così come l’ho fatto comodamente seduto a casa, per cui, quando è il momento, mi trasferisco in saletta prova, a pagamento se necessario, e testo se tutto va bene con il mio ampli, il minimo di effettistica indispensabile e il mio computer portatile
Andiamo avanti… Un’altra soluzione, se non si vogliono utilizzare gli emulatori (non sarà mai come suonare su un amplificatore vero) può essere quella di utilizzare un ampli combo (o testatina con cassa ad un cono) a basso wattaggio. Molti marchi, nell’ultimo periodo, hanno sfornato una serie di ottimi ampli da 3, 5, 10 e 15 watt valvolari (per fare alcuni esempi) che permettono di essere suonati volumi relativamente bassi e a dare la risposta di un amplificatore sfruttato al massimo delle sue possibilità timbriche e dinamiche.Il problema quando si studia risiede principalmente nell’aspetto “sviluppare il tocco” in modo corretto, sia che si tratti di ritmica, tecnica o assoli. La chitarra elettrica è uno strumento che è legato in maniera viscerale all’amplificatore ed è quindi importantissimo studiare con dei mezzi e della strumentazione che ci permettano di farlo nella maniera più veritiera possibile.
Suonare a chitarra spenta, con emulatori che “falsano” la dinamica o a volumi troppo bassi su amplificatori ad alta potenza, potrà essere redditizio solamente fino ad un certo punto, poi si dovrà vedere come suona tutto su un vero “signor amplificatore”.
Tra le altre soluzioni che mi vengono in mente c’è l’utilizzo di un riduttore di potenza piazzato tra ampli e cassa. In questo caso si possono sfruttare amplificatori a potenza elevata, facendo lavorare bene le valvole e restando entro dei limiti di volume da “pacifica convivenza”. Attenti però: le valvole del vostro ampli verranno sfruttate come se utilizzaste l’ampli a manetta o quasi, per cui il loro consumo sarà più veloce nonostante il volume d’uscita acusticamente basso.
Altro metodo un po’ più complesso è quello di utilizzare una IsoCab (o IsoBox), ossia una cassa chiusa ed acusticamente isolata. Questi sistemi prevedono sempre la possibilità di inserire all’interno un microfono per amplificare il suono e “portarlo” alla vostra scheda audio o mixer. Dopodiché vi basterà regolare il volume dalle vostre casse acustiche (o delle cuffie, perché no?), avrete il suono del vostro ampli preferito e sarà un po’ come se foste in studio di registrazione. Con questo sistema ritorna il vantaggio di potersi registrare al volo!
Concludendo, qualsiasi sia il metodo che adottiate, sia per scelta che per mera necessità, l’importante è riuscire a studiare in maniera veritiera ed efficace, con degli ascolti che non vi “tradiscano” e anche con un po’ di tecnologia alla mano.
Cari musicofili spero ancora di esservi stato utile!
Un saluto e buon rock a tutti!
Antonio Cordaro
Rock Guitar Academy
www.antoniocordaro.it
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