I Sumner avranno altri 3 figli: un maschio (Philip) e due figlie (Angela e Anita). Gordon, sin da piccolo, aiuta il papà nel giro mattutino di consegna del latte ma, appena può, strimpella una vecchia chitarra classica (con solo 5 corde, tutte arrugginite) che apparteneva a uno zio emigrato in Canada e che lui aveva scovato in soffitta.
Dopo il diploma presso la St. Cuthbert High School di Newcastle prova a iscriversi all’Università ma lo studio non fa per lui. Si trova assai più a suo agio nei night club a sentire e a suonare musica. Per pagare le bollette, fa un sacco di lavoretti: autista di bus, muratore, persino ufficiale delle tasse. Poi, riprende a studiare e diventa un insegnante.
Ma la passione per la musica, e per il Jazz in particolare, resta sempre incontenibile.
Una sera, mentre suona con la band dei Phoenix Jazzmen, indossa uno dei suoi pullover preferiti: una maglia a righe orizzontali gialle e nere.
Gordon Solomon, il leader del gruppo, quando lo vede gli dice: “Sai che sembri un’Ape Regina? Da oggi, ti chiamerò Sting, pungiglione”.
Da quel momento, Gordon Sumner diventa per tutti Sting, persino sui documenti ufficiali. Lui stesso sembra aver preso le distanze dal suo nome anagrafico. Come dimostra una scena del film Bring On The Night quando, rispondendo a un giornalista che lo aveva chiamato Gordon dice: “I miei figli mi chiamano Sting, mia madre mi chiama Sting, si può sapere chi cavolo è questo Gordon?”
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