Seppure sia sua madre Cleota Mae a indirizzarlo verso la musica perchè lei, pianista blues provetta, vuole che il figlio si cimenti sul suo stesso strumento, Miles riceve la sua prima tromba dal padre. In quei giorni Miles Davis ha soltanto 13 anni ma, dopo alcune lezioni con Elwood Buchanan, capisce che quello sarà lo strumento della sua vita.
A 18 anni, si unisce per puro caso alla band di Billy Eckstine nella quale militano anche Dizzy Gillespie e Charlie Parker: Miles diventa il terzo trombettista del gruppo. Poi va a New York: invece di studiare alla Julliard, come volevano i suoi genitori, segue le orme di Charlie Parker. Quando conosce Gil Evans, la sua carriera ha una svolta: alla fine degli anni 40 con la pubblicazione di Birth Of The Cool è già una star.
Da sx a dx: Tommy Potter, Charlie Parker, Max Roach (appena visibile dietro Parker), Miles Davis, Duke Jordan, live @ Three Deuces, New York, agosto 1947
A fine anni 60, Miles frequenta molti musicisti rock, Jimi Hendrix e Carlos Santana su tutti. E proprio mentre Hendrix e Santana sono sul palco di Woodstock, Miles (nell’agosto del 1969) registra Bitches Brew, l’album che segna la fusione definitiva tra jazz e rock e che sarà il disco più venduto nella storia del jazz.
In studio, con lui, musicisti destinati a diventare autentiche stelle: Joe Zawinul, Wayne Shorter, Chick Corea, John McLaughlin, Dave Holland, Jack De Johnette. Tutti insieme per dimostrare che la musica di Miles è davvero avanti anni luce rispetto ai suoi tempi.
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