È un rapporto iniquo… Le etichette discografiche, in particolare le major, dispongono di capitale, competenze, connessioni, controllo sui mezzi di produzione, esperti legali, esperti di marketing e società affiliate in tutto il mondo.
Gli artisti aspiranti, al contrario, avranno solo una risorsa, ma fondamentale, da portare ai negoziati: il talento.
Quindi, fin dall’inizio, i musicisti sono già in una posizione di contrattazione molto vulnerabile quando pensano di firmare un accordo con un’etichetta importante.
Le label sanno perfettamente, sin dall’inizio, che molti dei musicisti scritturati non avranno fortuna e che, in molti casi, non produrranno più alcun loro album.
Nelle negoziazioni contrattuali, non solo le principali etichette controllano il potere e le finanze, ma hanno anche la possibilità di allontanarsi da band non disposte a firmare un accordo alle loro condizioni.
Con un così ampio margine di fallimento proiettato, le etichette sono quasi sempre riluttanti a estendere qualsiasi accordo oltre uno standard.
Però, attraverso un processo che Negus ha definito “gestione del portafoglio“, le principali etichette scritturano diversi tipi di artisti, all’interno di diversi tipi di generi musicali, affinché – sparando nel mucchio – alla fine qualcosa di buono rimanga…
Quindi, in base alle tendenze attuali e alle richieste del mercato, agli artisti/generi più popolari in un determinato momento verrà data maggiore attenzione e investimento.
Si rende necessaria la puntualizzazione di un concetto, quello del…
Portfolio Management
In termini più formali, questa nozione può essere inquadrata come gestione del portafoglio, un termine preso in prestito da finanza e investimenti: la combinazione di rischio elevato, rischio moderato e rischio basso fornirà generalmente un solido piano di risparmio per gli investitori. Negus suggerisce che lo stesso vale per le case discografiche.
Vale a dire, investendo un po‘ nel maggior numero possibile di generi, quando finisce una nuova tendenza, avranno già almeno un punto d’appoggio.
Negus afferma che avere una serie di contratti a vari livelli di sviluppo attraverso una serie di generi aiuta a minimizzare il rischio e mantenere un flusso costante di artisti nuovi e rivoluzionari, che si muovono attraverso l’etichetta.
Da ciò discende una classificazione delle tipologie di musicisti oramai consolidata nel panorama mondiale del settore:
- STAR, che richiedono ingenti investimenti, ma il loro profilo e il dominio del mercato garantiscono praticamente grandi profitti
- CASH COWS, che possono produrre profitti considerevoli e con investimenti continui di lieve entità, cosi ottengono entrate regolari
- WILD CAT/QUESTION MARKS, sono un nuovo genere (o artista) che l’azienda potrebbe voler firmare. Il successo è difficile da prevedere e questi generi/artisti richiederanno probabilmente quantità significative di personale e investimenti finanziari
- DOGS, producono poco o nessun profitto. I contratti verranno probabilmente lasciati scadere a meno che l’etichetta non riesca a trovare un mercato diverso o di nicchia per tenerli in giro: valore della novità, musica d’avanguardia, commedia, musica per bambini, ecc.
La teoria del Nobody Knows
C’è chi, tra gli studiosi, ha elaborato un’interessante teoria, quella del Nobody Knows. È una teoria di Richard Earl Caves.
La domanda è: quale sarà il prossimo grande successo o tendenza nella musica o nelle industrie creative?
Naturalmente, ci saranno successi “ingegnerizzati” (come quelli di Natale di X Factor, a volte). Ma ci saranno ugualmente successi non intenzionali, non promossi o addirittura previsti dalle case discografiche.
Quindi la strategia è quella di firmare una vasta gamma e promuoverli in quanti più mercati e media possibili, nella speranza che qualcosa si attacchi.
Mentre a volte le tendenze musicali possono essere fabbricate (ad esempio, boy/girl band), più spesso, le tendenze musicali seguiranno ciò che sta accadendo nella cultura popolare in un dato momento.
Ovviamente, con molte conversazioni culturali in corso, “nessuno sa” quale tendenza sfonderà. A volte, un singolo evento “flashpoint” sarà il punto di svolta per una direzione completamente nuova della musica pop.
Qualche esempio:
Elvis Presley
Phil Spector e il suo wall of sound (qui le Ronettes)
The Beatles
David Bowie
Kraftwerk
Brian Eno
Grandmaster Flash
Madonna
Prince
Nirvana
Beyoncé, R&B
Alceste Ayroldi è uno degli insegnanti delle scuole MAST Music. Ci vorrebbero tanti post per parlare di lui e delle sue tantissime attività: docente strutturato senior del Ministero dell’Istruzione Università e Ricerca, saggista, critico musicale, musicologo, veejay. Si occupa di musica professionalmente dal 1982.
È un punto di riferimento per tutti gli studenti di MAST che trovano in lui una guida per le loro idee creative e crescita professionale.
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