La situazione è drammatica anche se il gruppo pacifista non può neanche immaginare cosa succederà di lì a pochi giorni. Sorpresi da un pesantissimo bombardamento per opera dell’aviazione americana, il 22 dicembre Joan Baez e i suoi amici sopravvivono miracolosamente agli ordini lanciati sul cielo di Hanoi. Questa azione violenta costa critiche fortissime all’amministrazione del Presidente Richard Nixon, appena rieletto per il suo secondo mandato.
Joan Baez (con lucidità e spirito documentaristico) riesce a registrare su un apparecchio i suoni dei bombardamenti e, colpita da questa esperienza estrema, scrive un paio di canzoni che pubblica di lì a poco nell’album Where Are You Now, My Son? che esce nel marzo del 1973.
Nel lato A del disco (registrato a Nashville) ci sono brani scritti da sua sorella Mimi Farina e dal songwriter canadese Hoyt Axton. Il lato B, invece, è quasi interamente dominato dalla canzone che dà il titolo al disco: un lunghissimo talking blues di 23 minuti in cui, al parlato e al canto della Baez, si mescolano i suoni lancinanti della guerra.
“La battaglia in Indocina non è finita”, scrive la grande folk singer americana sulle note di copertina del disco, “ma la guerra contro la violenza nel mondo è appena cominciata”.
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