Un bambino, Adam, con disabilità mentali. Una madre, J’Aimee, oramai abbattuta dal fatto che giorno dopo giorno non vede alcun progresso nelle condizioni del figlio. Un giorno, durante un viaggio in auto, ha bisogno di concedersi un attimo di tregua dalle proprie ansie e dispiaceri e per farlo trova conforto nella musica del suo artista preferito, Bruce Springsteen. È in quel momento che J’Aimee, guardando nello specchietto retrovisore, viene sconvolta dal più grande segno di reazione a uno stimolo che il figlio avesse mai mostrato da tempo: stava letteralmente muovendosi al ritmo della musica.
È questa la storia che ha cambiato la vita della famiglia Brooker, fino ad allora non facile a causa della difficile capacità di interagire di Adam, causata da un brutto incidente in macchina quando la donna era ancora incinta e dalle conseguenze sul cervello del bambino dovute all’anestesia per l’operazione a seguito dello scontro.
Appena rincasati, quindi, J’Aimee inizia a cercare dappertutto qualsiasi incisione in suo possesso del Boss e dopo alcune settimane di intensi ascolti Adam aveva già iniziato ad cercare in tutti i modi di seguire, afferrare, le melodie.
“Prendeva una finta chitarra di plastica e cercava di imitare Bruce. Non era mai riuscito a ricordare niente di ciò che ascoltava a scuola, ma adesso riusciva a ricordare qualsiasi canzone di Springsteen” ha dichiarato la madre.
Da lì, la sua grande intuizione: veicolare anche gli insegnamenti attraverso la musica. Ed è così che le giornate di scuola si trasformano in ore tra madre e figlio in cui gli viene insegnato a parlare, a leggere e a scrivere attraverso le canzoni del Boss.
Una salvezza, oltretutto, per Adam, che nell’ultimo anno era stato vittima del bullismo di alcuni suoi sciagurati e assolutamente non degni di stima compagni di classe. Proprio a causa di questi episodi, il sorriso era sparito dalla faccia del bambino e non solo, la capacità di parlare, e in generale di imparare, era regredita moltissimo, barricata dietro silenzi e pianti frequenti.
Per un 13enne in queste condizioni, mai invitato alle feste di compleanno dei suoi compagni, incapace di vivere con la spensieratezza della sua età, l’incontro con la musica di Springsteen è stato come squarciare un velo grigio che finora gli aveva coperto occhi e orecchie, regalandogli la possibilità di abbracciare nuovamente con gioia il mondo, la vita.
Ebbene, oggi Adam ha un motivo più per sorridere, perché ha incontrato Boss in persona, che si è immediatamente mobilitato per conoscerlo appena venuto a conoscenza della sua storia.
A volte la Musica è tenuta in secondo piano, troppo spesso considerata un hobby o un qualcosa di mero sottofondo alla vita “reale”.
Noi siamo felici di raccontarvi storie così, che mostrano invece quanto sia importante quest’arte. Noi tifiamo tutti per Adam e per tutti i disabili che come lui possono ritrovare un contatto con il mondo attraverso le proprie melodie preferite.
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