Prima volta in cui un gruppo o un artista pop/rock riesce ad aggiudicarsi un simile risultato, che rappresenta una clamorosa rivincita quella della band che raduna alcuni dei migliori session men della “città degli Angeli”.
Ma che (da sempre) ha suscitato perplessità nei critici che hanno accusato il gruppo di Steve Lukather e dei fratelli Steve, Mike e Jeff Porcaro di eccessivo tecnicismo e di mancanza di quel nerbo che ogni rock band dovrebbe avere.
Al di là di tutto, i Toto sono un sestetto di musicisti formidabili. Alcuni di loro, iniziano a suonare insieme sin dai tempi del liceo, quando sono compagni di classe alla Grant High School di Van Nuys, California.
In breve, diventano la back up band degli album di alcune delle stelle del pop/rock californiano: dagli Steely Dan a Boz Skaggs.
Con il loro quarto disco in studio,Toto IV (appunto) ottengono un successo totale. 6 Grammy Awards e diversi milioni di copie vendute ne fanno uno degli album di maggior impatto degli anni ’80.
Dei dieci brani del disco, almeno tre diventano hit epocali: la ballata “I Won’t Hold You Back”, scritta da Lukather, la spumeggiante “Africa” (composta dal tastierista e cantante David Paich e dal batterista Jeff Porcaro), che diventa una delle canzoni più famose del gruppo californiano, e “Rosanna” (anch’essa scritta da David Paich).
Quest’ultima canzone, che si è sempre ritenuto fosse ispirato dalla storia d’amore tra Steve Porcaro e l’attrice Rosanna Arquette, in realtà (a detta dello stesso autore) è stata scritta senza pensare alla Arquette. Semplicemente, una volta completato il pezzo, mancava il nome per il ritornello e quello di Rosanna calzava perfettamente.
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