Il loro esordio è avvenuto un anno prima ottenendo consenso totale, ma è questo secondo album a lanciarli definitivamente nell’olimpo del rock.
La canzone più famosa del disco si chiama “Whole Lotta Love” che peraltro, negli Stati Uniti, è l’unico 45 giri dei Led Zeppelin a entrare in classifica. Basata su un poderoso riff di chitarra e su un testo preso, per così dire, a prestito da “You Need Lovin’” degli Small Faces, “Whole Lotta Love” vede Jimmy Page nelle vesti di produttore artistico.
“Era bravissimo“, ha ricordato di lui il bassista della band, John Paul Jones, “usava piccoli amplificatori per la sua chitarra ma li sapeva microfonare in modo eccellente. La sua trovata dell’eco che anticipa il canto di Plant, poi, è stata geniale …“.
Già, il backward echo nell’intermezzo del brano entra nella storia del rock così come quella divagazione psichedelica che segue, frutto della creatività di Page e dell’abilità tecnica di Eddie Kramer, formidabile fonico già al fianco di Jimi Hendrix.
Il bluesman chicagoano Willie Dixon denuncia però i Led Zeppelin sostenendo che “Whole Lotta Love” è un plagio del suo brano “You Need Love”.
La band acconsente alle richieste di Dixon il quale, con il denaro intascato dal patteggiamento, dà vita a un programma sociale per mettere a disposizione gratuitamente strumenti musicali per ragazzini indigenti.
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