Dopo aver firmato, solo un mese prima, un contratto pubblicitario da 5 milioni di dollari con la pop star Madonna, la Pepsi Cola decide di troncare ogni rapporto commerciale con la cantante americana. Motivo: il video del suo ultimo successo “Like A Prayer” viene accusato di blasfemia da parte del Vaticano.
Mandato in onda come spot durante il telefilm “I Robinson” (una delle serie di maggior successo della NBC), il filmato pubblicitario è in realtà leggermente diverso dal videoclip. Infatti, nello spot della Pepsi, Madonna rivive una festa di compleanno della sua adolescenza mentre nel videoclip (che MTV manda in onda in un secondo tempo) la cantante assiste a un omicidio, entra in una chiesa dove bacia i piedi della statua di un santo di colore che poi si trasforma in essere umano e ricambia le tenerezze, mostra le stigmate dopo essersi tagliata i palmi delle mani con un coltello e danza in un campo pieno di croci infuocate.
Oltre alle proteste del Vaticano, in America sono numerosi i gruppi di integralisti cristiani che minacciano azioni di boicottaggio nei confronti della Pepsi Cola. I dirigenti della bevanda gassata decidono che il rischio è troppo elevato: lasciano a Madonna i 5 milioni di dollari ma sciolgono il contratto pubblicitario, sponsorizzazione del tour “Blonde Ambition” compresa.
Sulla scia delle roventi polemiche (e della conseguente pubblicità), l’album decolla e porta ancora una volta la signora Ciccone (che qualche giorno prima ha ufficializzato il divorzio dal marito, l’attore/regista Sean Penn) al numero 1 delle classifiche mondiali.
“Like A Prayer”, furbo mix di pop, rock, dance, funk e soul, viene salutato dalla critica come uno dei dischi più importanti della carriera di Madonna.
Cover photo by Chris Weger – CC BY-SA 2.0
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