Il musicista, come in altri lavori manuali, rischia, se mal informato, di imbattersi in patologie riguardanti gli arti. Suonare per mesi e anni senza essere consapevoli di questo fatto e senza quindi adottare piccoli trucchi di prevenzione, può avere conseguenze per la salute. Per diventare un buon professionista, quindi, non basta solo il talento e lo studio sullo strumento.Chiunque suoni, che sia autodidatta, che lo faccia per hobby o di professione, deve soffermarsi su questo aspetto molto importante. Tendiniti/tenosinoviti, tunnel carpale (o comunque problemi relativi ai nervi) crampi, patologie articolari, cervicali etc... sono prevenibili curando qualche aspetto, ad esempio il riscaldamento.
Importantissimo è infatti praticare riscaldamento e allungamento muscolare (stretching) prima di cominciare a suonare, sia dal vivo, sia semplicemente prima di una sessione di studio. Indispensabile è eseguire i movimenti in modo progressivo ed è sconsigliabile iniziare a suonare con esercizi o assoli virtuosi nel momento di minore scioltezza e quindi maggiore pericolo dal punto di vista muscolare.
Bisogna, poi, dividere lo studio in sessioni, evitando lunghi periodi di esecuzione e facendo brevi pause, soprattutto se si accusano dolori da sovraccarico. In questo caso fare una pausa è importante, anche per le capacità mentali. Facendo ciò la tua mente sarà sempre ‘fresca’ e la concentrazione allo studio sarà maggiore!Di fondamentale importanza è, ovviamente, adottare posture corrette, evitando posizioni non fisiologiche che generano tensione. L’ambiente in cui ci si esercita deve essere ben illuminato, comodo e privo di distrazioni di ogni genere. Importante è anche manternere un’attività strumentale fissa, anche minima, evitando di fare lunghi periodi senza esercizio, per poi riprendere di colpo magari con la stessa intensità di prima. Così facendo il rischio è molto elevato.
Esistono molti modi per curare le patologie: riposo, farmaci, anti-infiammatori, cortisonici, tutori, creme, etc… La cosa più importante, se si accusa qualche dolore, è farsi visitare da uno specialista, evitando di autocurarsi. Le mani del musicista sono molto importanti e non solo quelle dei professionisti, ma di chiunque abbia a cuore suonare, anche solo nel tempo libero.
Autodiagnosticarsi patologie e curarle da soli è controproducente. L’unica cosa che è importante fare per autocurarsi è il riposo.
Vorrei puntare l’attenzione sul fatto che i medici a volte non considerano che la musica possa essere anche una professione o una grande passione che non va assolutamente messa da parte. È difficile per un medico non musicista, come per la maggior parte della gente che non suona, capire questo aspetto fondamentale delle nostre vite.
Molte volte (parlo per esperienza), si danno più attenzioni ad un operaio che soffre di tunnel carpale che non ad un musicista. Trovare un medico che lavori con passione e che ci capisca è il primo grande passo per la guarigione e per togliere la paura, spesso immotivata, di non poter più suonare per un lungo periodo. Bisogna riflettere anche su un’altra cosa, se lo strumento che abbiamo sia davvero quello più adatto a noi, se il manico non sia troppo grosso o, ancor peggio, troppo fine.
Mi sento in dovere di aggiungere alle patologie di cui ho già parlato anche quelle che riguardano l’udito: evitare di suonare a volumi esagerati e munirsi di tappi auricolari è importantissimo per non danneggiare le nostre orecchie (che, non dimentichiamocelo, sono l’unico mezzo con cui ci ascoltiamo suonare! NdR).
L’udito, assieme alle mani è la cosa più importante per un musicista, che ha il dovere di tutelarli e curarli perchè sarà la sua arma vincente verso una vita di musica e di soddisfazioni!Renato Corti
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