Già, chissà come sarebbe andata se il giovane Mick Jagger, che oggi festeggia il suo compleanno, avesse intrapreso una strada diversa da quella che conosciamo.
Studentello di economia a Londra, avesse veramente optato per una carriera di giornalista e addirittura come politico o attivista, come la madre. Ma sappiamo che non è andata così, anche grazie al suo amico di sempre, Keith Richards, che lo ha spinto a essere il cantante di una rock’n’roll band.
Aprendo così la strada a colui che probabilmente è stato il primo e indiscusso grande frontman del rock, ancora oggi capace di infiammare decine di migliaia di persone a concerto.
Classe ’43, Michael Philip Jagger è il fratello più giovane (il maggiore, Chris, è anche lui musicista) in una famiglia borghese. La madre, australiana, è una parrucchiera ma anche un’impegnata attivista politica; il padre un insegnante di scienze. Tra il ’50 e il ’54 è compagno di classe di Richards e nel ’60 i due decidono di formare una band. L’unico demo che riuscirono a incidere fu ricomprato all’asta da Jagger stesso molti decenni dopo, a un prezzo esorbitante.
La scuola di economia dura davvero poco e diciamocelo, mal si adatta a quella che oggi è per tutti l’immagine di Jagger, che di economia di energie, creatività, soldi, donne e quant’altro, proprio non ne ha mai fatta. La lascia alla fine dell’anno, nel ’61.
I The Rolling Stones iniziano a formarsi, con una sfrenata passione per il blues americano. C’è già anche Brian Jones nella band. Al Marquee Club tengono il loro primo concerto.
Tra poco più di un mese saranno in Italia, per il loro concerto di Lucca. Inquantificabile ad oggi il numero di live sostenuti nella carriera e certo il peso degli anni non gli impedisce di esibirsi ancora alla grande. Soprattutto Jagger, che per più di due ore canta e corre sul palco, con le sue tipiche movenze, un vero mattatore.
Forse avrà fatto un patto con il diavolo, d’altronde, gli Stones gli hanno mostrato sempre una certa “simpatia“.
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