Per gli altri due membri fondatori della leggendaria band californiana capitanata da Jim Morrison sono tre i capi d’imputazione: inadempienza contrattuale, violazione nell’uso del marchio, concorrenza sleale.
Manzarek e Krieger, senza interpellare Densmore, avevano dato vita a una nuova line up dei Doors con l’ex cantante dei Cult (Ian Astbury) alla voce e Stewart Copeland dei Police alla batteria.
A John, evidentemente, la cosa non era andata giù.
Non solo: Densmore è convinto che non si possa e non si debba utilizzare il nome The Doors dopo la morte di Jim Morrison.
Così, quando la band di Manzarek e Krieger appare come ospite nel celebre show tv di Jay Leno presentata come The Doors (con il logo originale…), va all’attacco.
A poco serve che Manzarek e Krieger modifichino leggermente il tiro facendosi chiamare “The Doors of 21st Century”. La denuncia, ormai, è scattata.
I guai non finiscono qui.
Stewart Copeland, poco prima del tour con Manzarek e Krieger, si rompe un braccio ed è costretto a dare forfait. Gli altri se ne fregano e lo sostituiscono senza cancellare le date. Infuriato, anche Copeland li denuncia.
La gigantesca lite si conclude il 22 agosto del 2008 quando la suprema corte della California decide che Manzarek e Krieger non potevano utilizzare il nome The Doors e l’immagine di Jim Morrison per promuovere i loro concerti.
E sono costretti a risarcire per 5 milioni di dollari sia Densmore che gli eredi di Jim Morrison.
Cover photo by APA-Agency for the Performing Arts-management – Public Domain
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