Terza parte del diario, inizia il tour europeo, l’appuntamento è stato il 21 giugno direttamente sul posto della prima data nello specifico ci siamo incontrati tutti all’Aia presso il locale “Paard van troje” in centro città dove ad aspettarci c’era il tour bus; per me è la prima esperienza di tour con lo sleeping bus, che tra l’altro ho scoperto essere illegale in Italia ma il nostro è francese per cui nessun problema… ok, ci assegniamo le cuccette, carichiamo i bagagli nella stiva e ci concentriamo sul concerto.
Le prime tre date le abbiamo fatte al chiuso quasi come fossero di “riscaldamento” prima di affrontare i festival grandi, altra sorpresa per me è che il backline ce lo portiamo a seguito, mentre in Sud America abbiamo fatto come vi dicevo la richiesta materiale sul posto; in questo tour in Europa agganciato al bus c’è un rimorchio con tutti gli strumenti a seguito, nel mio caso solo l’amplificatore dato che chitarra e pedaliera, come abbondantemente descritto nelle puntate precedenti, vengono sempre con me.
Comunque ho imparato una cosa nuova e questo significa che nei prossimi tour europei mi porterò anche l’ampli così da avere sempre con me la mia “voce” reale.
Il sound check (più lungo del solito) ci è servito per settare bene ogni cablaggio che da adesso in poi sarà sempre lo stesso. Il locale del concerto contiene 2000 persone, e visto il seguito di fan di Alborosie era pieno in ogni angolo; lo spettacolo è filato liscio ed è stato un bel successo molto importante, che questo accada nella prima data è di buon auspicio.
Finito il concerto, scollegata la pedaliera facciamo una mini riunione dove si limano le ultime cose della scaletta, dopodiché provo questa esperienza del bus che devo dire mi ha incuriosito per tutto il giorno. Che dire? Una figata… ogni cuccetta è dotata di lampada, caricatore per telefono, Wi-Fi. Le cuccette si trovano al piano di sopra mentre al primo piano c’è la living room attrezzata di tutto dal bagno al frigo dal microonde alla TV compresa di Playstation!
Morale, mi sono addormentato e quando mi sono risvegliato ero già in Lussemburgo fresco e riposato!
In Lussemburgo, così per tutte le date del tour, ci attende una dressing room attrezzatissima di tutto, docce, bagni, cucina con cuoco annesso e (come da tabella) quelli che sono gli appuntamenti del giorno, che in realtà non sono altro che le convocazioni per il check, la cena e il concerto.
La location dello spettacolo è una vecchia fabbrica dismessa riconvertita a locale (Kultur Fabrik) molto bella e con una “vibra” giusta; anche qui una tabella molto precisa sul concerto, apertura con un soundsystem (Plemm Plemm) alle ore 20,00 e alle 21,00 spaccate il nostro concerto, che anche stavolta è filato liscio.
Personalmente, a differenza della prima, qui ho suonato molto più rilassato e consapevole, ma si sa, la prima è sempre la prima no?
Come già avvenuto il giorno precedente crollo nella cuccetta del bus e mi risveglio magicamente ad Ognies, altra fabbrica dismessa altro posto magico, in un bosco nel nord della Francia; il locale si chiama “Le Métaphone” ed è un centro musicale con una bellissima programmazione annuale ed un’estetica eccezionale. Non faccio polemica ma sto pian piano scoprendo come nel resto d’Europa ci sia una sensibilità molto più marcata rispetto alla nostra povera Italia.
Bene, spettacolo bello, la band ogni giorno è più amalgamata e affiatata non solo sul palco.
E via, bus verso il primo concerto all’aperto. Arriviamo ad Anversa (Belgio), qui la location è da brivido anche perché tutta la serie A della musica mondiale ha calcato questo palco, ma poi il teatro all’aperto è un vero gioiello incastonato in un parco stupendo. Delle serate fatte questa fino ad ora è quella che mi è piaciuta di più, perché comunque il live all’aperto… spacca!
Il nostro fonico (Mervyn William), fonico storico del reggae jamaicano, non te le manda a dire e tira su il volume, poi chi conosce il reggae sa quanto i bassi scendano in questo genere musicale e Mervyn li fa scendere più di tutti, tanto che anche gli accordatori degli strumenti impazziscono…
Serata bellissima, concerto filato liscio e con grande energia, la curiosità è che facendo notte molto tardi ed avendo iniziato alle 21,00 spaccate abbiamo suonato praticamente di giorno e devo dire che questa cosa è stata molto piacevole.
Ripartenza per Audincourt, sempre in Francia, quasi al confine con la Svizzera non lontano da Basilea… Se il concerto di ieri è stato figo, qui è stato spaventoso: 20.000 persone hanno sfidato la pioggia insistente per tutto il pomeriggio ed anno aspettato pazientemente l’inizio dei concerti. Si perché quello in cui abbiamo suonato era un festival con molti artisti ed era proprio Alborosie a chiudere le danze.
Fa un certo effetto vedere un mare di persone saltarle e ballare a tempo di reggae… Tra i gruppi che hanno partecipato al festival voglio segnalare Biga Ranx, artista francese, da ascoltare e riascoltare perché suona un mix di dub reggae il tutto contaminato da tantissima elettronica, veramente veramente forte!
Oggi vi sto scrivendo da Rouen un paesotto nel nord ovest della Francia in Normandia che conta 115,000 abitanti. Ci siamo fermati quei per tre giorni di dayoff per poi suonare allo Zenith, che è una struttura enorme dedicata alla musica e alle arti in generale. Suoneremo qui il 29 giugno all’interno di Rouen Reggae Town, manifestazione reggae che vede anche l’apertura del nostro concerto da parte dei Mellow Mood un gruppo italiano che si sta facendo breccia nel reggae che conta in Italia e in Europa.
Dopodiché sarà la volta del Rugby Sound Festival a Milano.
Concludo il nostro appuntamento parlando di una figura professionale che forse in pochi conoscono o comunque non è certamente quello più in vista, che è lo stage manager, cioè colui che coordina tutto quello che succede sul palco prima durante e dopo lo spettacolo ed è una figura essenziale. Bene, ho/abbiamo la fortuna di lavorare con Mr. Michel ” TI MICH” Carval, personaggio che non si può descrivere fino in fondo, va visto lavorare!
Vanta un curriculum enorme, ha lavorato veramente con tutti dai Testament in poi. Lo paragonerei a Mr. Wolf, il personaggio di Pulp Fiction, quello che “risolve problemi“. Credetemi, ricorda (e memorizza) ogni tua singola infinitesimale esigenza e te la ritrovi sempre puntuale come la pensavi, questo signore arriva sul palco alle 10,00 e con la forza di cento braccia come Mastrolindo lavora sodo fino alle 2,00 di notte, fino a quando l’ultimo cavo e l’ultima vite non sono tornate al loro posto.
Una figura del genere è essenziale sia per l’artista che per l’intera band, è colui che ti mette addosso la sicurezza e la serenità per fare ogni sera un grande show.
Bene amici allora vi aspetto per le date italiane ok? Non accetto scuse o giustificazioni! 😉
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