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Vinnie Moore – Una vita in tour

Vinnie Moore è un chitarrista che ha pesantemente fatto parte della mia formazione musicale, io iniziai a suonare la chitarra nel 1984, durante quella ben nota decade d'oro per il mio strumento, e in quegli anni ogni settimana si veniva a conoscenza di un nuovo astro nascente della sei corde. Yngwie Malmsteen cre

Vinnie Moore è un chitarrista che ha pesantemente fatto parte della mia formazione musicale, io iniziai a suonare la chitarra nel 1984, durante quella ben nota decade d’oro per il mio strumento, e in quegli anni ogni settimana si veniva a conoscenza di un nuovo astro nascente della sei corde. Yngwie Malmsteen creò un nuovo genere legato alla musica neoclassica e molti altri chitarristi ne seguirono le orme. Vinnie Moore fu uno dei primi ad unirsi a questo fortunato filone artistico e sfornò degli album che sono entrati nella storia della chitarra elettrica.
Il suo stile era ed è di una pulizia disarmante, anche le frasi più veloci e complicate venivano eseguite con una precisione impensabile. Il suo suono era perfetto per quei tempi e si è evoluto fino ad oggi con grande coerenza.

Ai tempi qualcuno mi passò una VHS che era la copia di una copia, perciò potete immaginare quale fosse la qualità di quelle immagini, però si trattava di una videocassetta didattica in cui Vinnie stesso spiegava alcuni aspetti della sua tecnica e delle sue composizioni. Allora non esisteva internet, perciò dei supporti simili valevano oro per chi era ansioso di migliorare il proprio playing.

Ho trovato su YouTube l’intro di quel video, per darvi un’idea del livello di precisione di cui parlo:

La maggior parte dei brani di Vinnie per me erano e sono ancora oggi impossibili da suonare in quel modo. L’unico brano in cui mi ero cimentato era la sua versione di “While My Guitar Gently Weeps” in cui sfoderava delle frasi davvero piacevoli. Ho suonato quel brano in tantissime mie clinic e ancora oggi continuo a farlo.

Dopo questa introduzione, potrete capire quale fosse il mio entusiasmo quando nel 2006 mi fu chiesto di gestire una clinic di Vinnie Moore a Milano! A quel tempo (sembra di leggere il Vangelo…) Vinnie utilizzava chitarre Music Man, motivo per cui Mogar Music ebbe questa opportunità.

Vinnie Moore - Una vita in tour

Una volta organizzato ogni aspetto tecnico, promozionale e tutta la logistica, andai a prendere Vinnie in aeroporto. Ovviamente non mi aspettavo di trovarmi davanti il Vinnie in calzamaglia e capelli cotonati di 20 anni prima, però devo dire la sua tranquillità e la sua “normalità” mi colpirono molto. Ebbi l’impressione che i fasti, gli eccessi estetici e l’immaginario di quegli anni non ci fossero mai stati, mi trovavo davanti un chitarrista dall’aspetto assolutamente tranquillo e pacato.

Una volta arrivati al negozio, tutto era già stato piazzato e il suo soundcheck fu velocissimo. Lì sperimentai, come successo con tanti altri artisti che avevano iniziato la loro carriera da molti anni, una certa attitudine a collegare la chitarra all’amplificatore e iniziare a suonare perfettamente senza troppe menate di ascolti, effetti, volume, etc…

Allora usava una Music Man Silhouette con un HB e due mini HB Di Marzio, ponte Floyd Rose e tastiera in acero. L’ampli era una testata ENGL Special Edition con cassa 4×12″. Vinnie è uno che si collega, alza il volume e ti stende letteralmente. Sì, perché ascoltarlo mentre eseguiva quei brani che hanno distrutto la mia autostima negli anni in cui cercavo di imparare fu davvero sconvolgente. Vinnie fu poi molto disponibile ed educato nel rispondere a qualunque domanda, nel fare foto ed autografi con tutti i presenti.

Vinnie Moore - Una vita in tour

La mattina dopo ci incontrammo prima di pranzo, il programma prevedeva un pranzo insieme e poi il trasferimento al Live di Trezzo sull’Adda dove la sera avrebbe suonato con gli UFO, storica band inglese a cui Vinnie si unì nel 2002. Andammo in una trattoria toscana a Milano, un posto dove ho portato negli anni un sacco di artisti che hanno sempre apprezzato tantissimo la cucina tipica di quel posto.

L’antipasto era a buffet e c’era ogni ben di Dio tra cui scegliere. Vinnie decise tra le altre cose di provare del formaggio caprino che in quel caso era insaporito con delle erbe ed era immerso nell’olio d’oliva. Durante quel pranzo assaggiammo un sacco di cose, ma quel formaggio fu per lui una scoperta fantastica. Una volta tornato negli States, mi scrisse subito per chiedermi dei dettagli su come potersi procurare quel formaggio per farlo assaggiare alla sua famiglia e poter far provare anche a loro quel momento di estasi di cui era stato protagonista. Fortunatamente si tratta di un formaggio prodotto anche da alcune marche presenti a livello internazionale, perciò fu facile indirizzarlo su cosa acquistare, semplicemente lui non ne conosceva l’esistenza fino a quel pranzo rivelatore. Prima del pranzo fu d’obbligo un giro in piazza Duomo a Milano e l’acquisto di alcune magliette originali delle stelle del calcio italiano che i suoi figli gli avevano indicato con molta precisione.

Eravamo al caffè quando mi disse “probabilmente a quest’ora i miei compagni degli UFO saranno già ubriachi“. Io stentai a crederlo, erano le 2 del pomeriggio e la sera li attendeva un concerto…e poi, non erano più dei ragazzini! Io oggi impiegherei una settimana per smaltire una sbornia che a 20 anni veniva risolta in una notte! Evidentemente Vinnie conosceva i suoi polli, perché al nostro arrivo all’hotel dove pernottavano a Trezzo, trovammo tutta la band barcollante al banco del bar!
Mi domandavo come avrebbero potuto esibirsi la sera, ma alcuni amici che poi erano presenti al concerto mi dissero che la loro esibizione fu perfetta… i misteri del Rock!

Vinnie Moore - Una vita in tour

Poco tempo dopo questa bella esperienza, mi stavo già preparando per organizzare un intero clinic tour, però Vinnie accettò una proposta di endorsement da parte del marchio Dean e non ci furono più gli estremi commerciali per realizzare la cosa. Spero comunque di riuscire ad organizzare qualcosa con lui in maniera indipendente, perché credo sia un chitarrista davvero eccezionale e vorrei davvero farlo esibire davanti a più fans italiani possibile.

Vi consiglio di ascoltare del materiale di Vinnie Moore, sia vecchi album come Mind’s Eye, fino alle cose più recenti come il suo nuovo Aerial Visions, senza saltare assolutamente Meltdown, ne vale davvero la pena!

Alla prossima amici!

Stefano Sebo Xotta 

Vinnie Moore - Una vita in tour

Foto di Orazio Truglio ed Alex Ruffini

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