Se avete litigato con la vostra fidanzata o moglie e volete farvi perdonare, avete più di qualche possibilità: potete dirle che vi dispiace e che la amate, oppure semplicemente regalarle dei fiori, o, da bravi musicisti, cantarle “Love Of My Life” dei Queen. In tutti e tre i casi, infatti, pur cambiando di molto la forma, esprimete comunque lo stesso stato d’animo di dispiacere, che lo facciate a parole, in forma simbolica o artistica, il contenuto non cambia.La lingua parlata è fondamentale per l’uomo proprio perché gli permette di comunicare i suoi pensieri agli altri.
Ma pensateci bene: anche la musica è un tipo di linguaggio e, come tutte le arti, la sua potenza comunicativa è maggiore di quella delle parole che usiamo quotidianamente. La ricercatezza fa sì che nell’arte non ci sia solamente un fine informativo, ma anche un tentativo di trasmettere le emozioni stesse provate: “Love Of My Life”, se cantata sapientemente, saprà mostrare alla vostra amata tutto il vostro sentimento più di un semplice “mi dispiace, ti amo” (come anche una poesia o una qualsiasi altra forma artistica adatta allo scopo).
La lingua parlata è la nostra lingua naturale; la lingua scritta, la lingua dei segni, la musica e tutte le forme artistiche sono sue evoluzioni.
Mettere in chiaro che anche la musica è un mezzo comunicativo e un linguaggio è piuttosto importante per andare a considerare la Babele di generi che soprattutto ultimamente ci ritroviamo davanti. Infatti, come le lingue del mondo, pur nascendo dal sentimento comune di comunicazione, sono andate diversificandosi, anche la musica si può distinguere in diversi generi che sono nati per le stesse cause delle varie lingue, ossia per bisogni comunicativi diversi.Ora, come noi tutti siamo in grado di riconoscere a orecchio che c’è una differenza tra un parlante arabo, uno francese e uno tedesco, così la “Sinfonia n. 5” di Beethoven e “Smoke On The Water” dei Deep Purple a primo ascolto le individueremo entrambe come musica, ma “parlanti” una lingua diversa. Da questa differenza palese nascono i principali generi musicali: non c’è bisogno di un’istruzione musicale per trovare che “Master Of Puppets” dei Metallica e “Layla” di Clapton provengono da due correnti principali.
Difatti i primi dilemmi non ci sono in questa divisione basilare, ma in quelle successive: i “dialetti” della musica.Come in Italia oltre che la nostra lingua madre abbiamo il romanesco, il siculo, il napoletano e chi più ne ha più ne metta, il Rock avrà l’Indie, il Progressive, l’Alternative, lo Psychedelic, il Glam e molto, moltissimo altro.
Questo non si limita solo al Rock naturalmente, come i dialetti non sono solo italiani ma appartengono a tutte le lingue e distinguerli dall’esterno non è tanto semplice quanto distinguere tra le lingue: la differenza tra “Hey You” dei Pink Floyd e “Angel” dei Massive Attack è palese a tutti, mentre quella fra “Holy Wars” dei Megadeth e “Iron Man” dei Black Sabbath potrebbe creare problemi pur individuando superficialmente che si tratta di Metal.
Così, quando un nostro amico ci porta l’ultima uscita dei Beach Boys, lo splendido “The Smile Sessions”, dicendoci “genere? Beh un Pop Psichedelico, Barocco, Progressive!”, noi, che lo riteniamo un Pop di qualità ma non tutta la “roba” che ha detto lui, abbiamo il diritto di rimanere un po’ perplessi.
Però dobbiamo anche riconoscere che l’amico non si è fumato nulla e potrebbe aver ragione. Le catalogazioni non saranno obbligatorie, ma la maggior parte delle volte sono più che legittime.La musica, difatti, è un gioco di alchimie che permette ricette quasi impensabili e probabilmente è proprio questo il motivo della sua immortalità.
Per quanto ridicole, definizioni come Atmospheric Black Metal, Post-Punk o Art-Rock, trovano la loro giustificazione dalle alchimie stilistiche proposte: ad esempio, il primo trova sua ragion d’essere in quanto gruppi come gli Agalloch basano la loro musica su elementi atmosferici/Ambient e i ritmi classici del Black Metal.
A proposito di quest’ultimo, il Black Metal è un ottimo esempio di come un dialetto sia divenuto lingua: i dialetti hanno la capacità di evolversi in lingue (l’italiano deriva dal “dialetto” toscano, e anche il sardo è una lingua vera e propria) o generi in questo caso. I canoni di questo genere, come anche a suo tempo quelli del Progressive Rock, si sono tanto consolidati che anche un neofita troverebbe differenti una canzone degli Immortal da una dei Nevermore.Spesso, poi, teniamo poco conto dei testi, forse anche perché da italofoni poco capiamo delle altre lingue e ci accontentiamo della parte strumentale e di una voce orecchiabile; però anche quello che dice la voce è motivo di classificazioni! Da questa acquisisce un suo senso addirittura il Norwegian Black Metal, che può sembrare simile a tutti gli altri, a meno che non si vadano a vivisezionare le incomprensibili urla: nei testi di tutti coloro che si etichettano così troverete sicuramente (in quasi tutte le canzoni) poco piacevoli riferimenti a nazionalismo e cristianesimo. Naturalmente la catalogazione sui testi è rarissima visto che è molto improbabile che vi siano gruppi monotematici, ma in questo caso è legittima, tanto più perché sono temi che potrebbero dare fastidio ai più.Quindi quando sentite parlare nel Rock di Noise non vi spaventate ma aspettatevi delle canzoni sicuramente più rozze di “Stairway to Heaven”, tanto più se è etichettato anche come Lo-fi, ossia con una produzione volontariamente scarna, atta ad accentuare la spigolosità dell’album. Se sentite parlare di Art-Rock o Art-Pop aspettatevi qualcosa in più del solito, una tendenza all’avanguardia o alla musica classica, temi profondi e una conseguente grande ambizione; mentre se si parla di Glam preparatevi a qualcosa di molto spensierato e con una sua estetica molto più appariscente rispetto ad una “Shine On You Crazy Diamond”.
Nel Metal, per quanto alcune classificazioni ci possano far sorridere, se si parla di Funeral troveremo dei ritmi lenti, funerei e tematiche adatte, ben diverse da quelle che troviamo nel Folk, una corrente che predilige nei testi e anche nella musica elementi mitologici o comunque folkloristici. Sono solo i primi esempi che mi vengono in mente…Però scommetto che nonostante la mezza infarinatura teorica che abbiamo dato per giustificare la Babele di catalogazioni musicali continuate a domandarvi “ma a me musicista che ascolto Gigi D’Alessio (o chiunque altro) da una vita, tutta questa roba a cosa serve se non a creare confusione?” Beh, se ascoltate per la prima volta la lingua francese probabilmente capirete ben poco; solo dopo aver imparato la grammatica e i suoi schemi linguistici potrete cominciare a comprendere qualche conversazione e alla fine magari a distinguere i dialetti. La stessa cosa avviene nel nostro caso, naturalmente all’ascoltatore di Gigi D’Alessio che oltre il Pop Melodico esista anche l’Art-Pop, il Dream Pop e l’Indie interessa poco; ma a chi ascolta globalmente questi generi la differenziazione viene naturale perché Björk, Slowdive e Arcade Fire fanno musica in maniera completamente differente per un ascoltatore che mastica il genere.Riepilogando, queste catalogazioni nascono naturalmente ascoltando musica, come ci viene naturale chiamare sedia e divano due oggetti diversi nonostante abbiano lo stesso scopo. Certo, se una persona vive tutta la vita sulla sedia e non ha mai visto un divano, quando i suoi amici gli vengono a raccontare del sofà il suo pensiero sarà senza dubbio: “Mah, a me sembra una sedia solo che questi per fare i moderni lo chiamano in un altro modo”.
Bisogna anche ricordarsi che in questo caso non c’è il dubbio dell’uovo e la gallina; prima nasce la musica, poi gli studiosi e ascoltatori la catalogano in generi per la comodità di cui abbiamo accennato poco fa. Perciò non c’è tanto da lamentarsi sulla confusione di nomi che troviamo nel mondo musicale, al massimo possiamo farlo sulla quantità di alchimie musicali che si creano, anche se penso sia poco furbo: è proprio questo il bello della nostra forma d’arte preferita!Per concludere, penso che la domanda “Quanti generi esistono?” abbia una risposta simile a quella sul numero delle lingue esistenti, anche solo in Italia: una se consideriamo la lingua nazionale, più di venti se consideriamo i dialetti regionali in maniera superficiale, ma, estremizzando, anche 60,7 milioni… perché ognuno di noi parla in maniera completamente differente dall’altro… e vi sarà facile applicare questa risposta al campo musicale!Francesco “Forsaken_In_A_Dream” Cicero
I generi musicali
Se avete litigato con la vostra fidanzata o moglie e volete farvi perdonare, avete più di qualche possibilità: potete dirle che vi dispiace e che la amate, oppure semplicemente regalarle dei fiori, o, da bravi musicisti, cantarle “Love Of My Life” dei Queen. In tutti e tre i casi, infatti, pur cambiand
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