L’evocativa “When The Levee Breaks” di Memphis Minnie, pioniera della chitarra blues, si trasforma quasi 50 anni dopo con Page, Plant e il drumming di Bonzo.
Quando venne incisa nel 1929, la canzone si muoveva su un mood vivace in cui la chitarra solista di Memphis Minnie completava i versi cantati dal marito Kansas Joe McCoy, ma il testo era tutt’altro che allegro. Parlava delle distruzioni e dei lutti causati dalla grande inondazione che un paio d’anni prima aveva devastato il delta del Mississippi.
Lei era ancora adolescente quando si esibiva nelle strade di Memphis, sopravvivendo grazie alla musica e all’occasionale prostituzione, come era frequente a quei tempi per una musicista.
Suonava la chitarra meglio di tanti colleghi e in seguito avrebbe raggiunto una certa popolarità, trasferendosi a Chicago negli anni trenta e utilizzando una delle prime chitarre elettriche fin dagli inizi del decennio seguente.
La versione inclusa in Led Zeppelin IV, album fondamentale nella discografia della rock band inglese, nasce da un intuizione di Robert Plant, che canta nel suo inconfondibile stile un testo abbastanza fedele all’originale.
È Page, invece, a trasformarlo in qualcosa di completamente diverso grazie a un ipnotico riff con la chitarra in open tuning che mantiene un accordo quasi ossessivo.
Tra gli echi rovesciati dell’armonica di Plant, la sua voce inquietante e l’incedere implacabile della batteria, la cover è ancora più coerente con la drammaticità del testo, anche con le originali variazioni che il creativo Page si concede, inserendo un break di slide che sposta inaspettatamente il tutto in tonalità maggiore, andando a valorizzare ulteriormente nel contrasto il riff di base.
All’interno di uno dei mix più complessi dell’album (da ascoltare possibilmente in cuffia), cui contribuisce non poco nei colori del suono il rallentamento del nastro per abbassare la tonalità e la velocità, rimane in evidenza il celebrato drumming di John Bonham, registrato – com’è noto – nell’atrio della villa affittata dalla band a Headley Grange, utilizzando lo studio mobile dei Rolling Stones.
Il sound engineer Andy Johns appende un paio di microfoni Beyerdynamic M160 al di sopra della batteria, collegati a un paio di limiter, ma soprattutto utilizza per registrare un prodotto italianissimo, l’Echorec progettato dall’Ingegner Bini, fondatore della Binson. È proprio grazie alla regolazione del ribattuto dell’eco che il pattern di batteria ha le note caratteristiche.
“When The Levee Breaks” è uno degli esempi più eclatanti di come una canzone può essere elaborata fino a sembrare qualcosa di completamente diverso, e rimane uno dei simboli più efficaci di come il blues delle origini abbia influenzato lo sviluppo della musica rock in modi non sempre evidenti o scontati. In ogni caso, un ascolto fondamentale.
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