Bentrovati a tutti i Musicoffili, oggi mi piacerebbe trattare un argomento che è emerso anche sul forum a seguito della presentazione della rubrica: i ragazzi che si avvicinano ora al Jazz o che ne sono semplicemente incuriositi si chiedono, giustamente, cosa ascoltare, ovvero da dove cominciare nei meandri della sterminata discografia jazzistica; se volessimo raccontare la storia del Jazz, descrivere gli artisti più importanti ed influenti, non basterebbero cento articoli, per tale scopo ci sono lavori ben più affidabili e importanti, libri di cui consiglio la lettura a chiunque voglia approfondire meglio questo meraviglioso mondo. Ad esempio un testo molto valido è “Jazz” di Arrigo Polillo (ISBN 880442733). E poi, i bellissimi volumi di Gunter Shuller che raccontano nel dettaglio periodi e stili specifici.Un altro libro che ho apprezzato molto è “Come si ascolta il Jazz” di Ben Ratliff (Edizioni Minimun Fax, ISBN 978-88-7521-266-7), una raccolta di conversazioni con grandi artisti come Sonny Rollins, Ornette Coleman, Pat Metheny, Wayne Shorter e altri che espongono la loro visione personale della musica.Quello che tenterò di fare qui è di esporre gli artisti che per molti di noi hanno avuto un profondo impatto nel percorso artistico, didattico e soprattutto umano. Umano perché non si può pensare di ascoltare e/o studiare il Jazz facendo riferimento solo alla sua componente tecnica e teorica, bisogna imparare a cogliere tutto il bagaglio di vita che l’artista porta con sé e che influenza anche la sua interpretazione e la sua visione musicale.Musicisti che hanno lavorato, o che hanno prodotto i loro lavori migliori, a cavallo tra gli anni ’40 e gli anni ’60:
Django Reinhardt, Charlie Christian, Benny Goodman, Freddie Green, Lester Young, Coleman Hawkins, Louis Armstrong, Duke Ellington, Thelonious Monk, Charlie Parker, Dizzy Gillespie, Ella Fitzgerald, Billie Holiday, Sarah Vaughan, Bud Powell, Miles Davis, Paul Desmond, John Coltrane, Cannonball Adderley, McCoy Tyner, Joe Henderson, Lee Morgan, Freddie Hubbard, Wayne Shorter, Ornette Coleman, Don Cherry, Sonny Rollins, Charlie Mingus, Art Blakey, Jim Hall, Ed Bickert , Wes Montgomery, Oscar Peterson, Herbie Hancock, Tal Farlow, Chet Baker, Sonny Stitt, Bill Evans, Joe Pass, Pat Martino, George Benson, Barney Kessel.Musicisti contemporanei la cui maggior produzione va dagli anni ’80 ad oggi:Bill Frisell, Keith Jarrett, Pat Metheny, John Scofield, Charlie Haden, Dave Holland, Dave Douglas, Wynton Marsalis, Michael Brecker, John Abercrombie, Ralph Towner, Joe Diorio, Mick Goodrick, Joshua Redman, Robert Glasper, Esbjorn Svensson, Brad Mehldau, Kurt Rosenwinkel, Mark Turner, Peter Bernstein, Joey De Francesco.
Infine una piccola parentesi sui chitarristi. Mi piacerebbe citarne qualcuno delle nuove generazioni emergenti che penso davvero valga la pena ascoltare. Le sonorità qui spaziano molto, e si va da approcci più tradizionali a visioni musicali più astratte e free.
Ecco qui qualche nome:Mike Moreno, Lionel Loueke, Ben Monder, Jonathan Kreisberg, Gilad Hekselman, Tim Miller, Jesse Van Ruller, Lage Lund, Steve Cardenas, Vic Juris, Mary Halvorson, Liberty Ellman, Nels Cline, Marc Ribot, Joel Harrison, Brandon Ross, Julian Lage, Lorne Lofsky.
Mi piacerebbe aggiungere a questo elenco anche alcuni nomi di artisti italiani ma sento che andrei con molta probabilità ad omettere qualche nome meritevole di attenzione.
Pertanto in un futuro prossimo dedicheremo un altro articolo ai musicisti Jazz “Made in Italy”.Secondo la mia modesta opinione suonare Jazz è soprattutto un’arte di ascolto, arte che va allenata e sviluppata. Sviluppare questo linguaggio richiede centinaia, migliaia di ore di ascolto. La trascrizione è sicuramente una risorsa importante, e su questo argomento torneremo di certo in futuro.Una piccola dritta in merito: provate a scegliere dei temi suonati dai vostri dai vostri musicisti preferiti e imparate a cantarli a memoria, senza lo strumento. Poi provate a fare la stessa cosa con un solo che riteniate sia alla vostra portata. Assorbire la musica in questo modo è il modo migliore per imprimerla a fuoco dentro di voi. All’inizio può essere un’operazione faticosa, soprattutto per chi non è abituato a cantare o si vergogna (anche il sottoscritto aveva questo problema) ma vedrete che alla lunga darà i suoi frutti. I bravi musicisti non hanno infatti realmente bisogno dello strumento per farsi venire delle buone idee musicali: le hanno già in mente!Oggi grazie a mezzi come YouTube e Spotify si può veramente trovare di tutto o quasi di questi artisti che abbiamo menzionato. Vi invito a commentare ed aggiungere gli altri vostri preferiti sul forum e a scambiare titoli, video, consigli e aneddoti con gli altri membri!Buon ascolto a tutti!Gianni Salinetti
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