Chi di noi non sogna una sterminata collezione di dischi? Ebbene, nel caso del brasiliano José Roberto “Zero” Alves Freitas siamo anche oltre i desideri più sfrenati, visto che il suo “archivio” contiene ben 5.000.000 (cifra più, cifra meno) di dischi in vinile.
Ha iniziato a collezionarli da quando aveva 5 anni, o meglio, iniziò a farlo attraverso il padre che un giorno acquistò un giradischi e circa 200 vinili. Questi sono stati il primo mattoncino della sua attuale collezione e pensare che per molti di noi 200 vinili sono già un discreto investimento!
L’amore per la musica coinvolge talmente tanto il giovane José che già da adolescente può vantare qualche migliaio di dischi. La sua vita si divide tra il movimento di una puntina e gli scaffali dei negozi di musica, sempre alla ricerca di novità e pezzi rari.
All’età di trent’anni ne possiede già 30.000, il che per chi non è avvezzo al mondo del vinile significa avere un grande salone dalle pareti completamente ricoperte da scaffali di dischi e un peso medio totale di circa 9 tonnellate (nove utilitarie una sull’altra).
E oggi? Bene, aggiungete un po’ di zeri, perché a ritmi che hanno toccato i 25/30.000 dischi acquistati al mese siamo ben lontani dal far bastare solamente gli scaffali casalinghi: Zero Freitas oggi possiede più di 5 milioni di vinili ed è ovviamente costretto a tenerli in un grosso capannone divisi tra grossi scatoloni e un archivio ben organizzato e selezionato che fa pensare più a una biblioteca nazionale che a una collezione privata.
Il buon José si muove da anni in ogni tipo di settore, offline e online, per i suoi acquisti. Molti dei suoi annunci o account sono gestiti in anonimato oppure è spesso attivo nel comprare grandi stock da negozi che cessano le attività, come quello di 200.000 pezzi ottenuto da Colony Records di New York o i magazzini del Music Man Murray di Los Angeles e così via.
Si è addirittura comprato uno dei suoi “sfidanti” al record, cioé la collezione personale di Paul Mawhinney di Record-Rama, un negozio di Pittsburgh.
Anche in Italia abbiamo grandi collezionisti di dischi, certo però che i numeri sono inconfrontabili. La cosa strana è che questi numeri sono comunque enormi, ma è difficile vederli in questa prospettiva una volta aver saputo del tesoro brasiliano.
Ad esempio, il mitico Red Ronnie vanta una collezione di decine di migliaia dischi, un altro grande appassionato è l’attore Carlo Verdone di cui non sappiamo i numeri ma scommettiamo non siano così differenti.
Oppure il meno conosciuto Jo Van Knee, che può vantare una delle collezioni più prestigiose del nostro Paese di prime stampe introvabili tenute in condizioni maniacali e che è stato ultimamente intervistato dagli inviati di Discogs.
Certo, il problema è però avere 9 vite come i gatti per ascoltarli tutti, quei 5 milioni di dischi (ed è numero approssimato al ribasso, c’è chi parla anche di qualche milione in più…). Ci chiediamo, in effetti, quanti LP di quella collezione siano finiti nelle mani di José ma mai nelle sue orecchie.
Anche perché, facendo un conto a spanne, la situazione è questa: se anche si ascoltassero i dischi 24h su 24 senza dormire, avremmo bisogno di circa 208mila giorni (570 anni) per ascoltarli tutti una volta soltanto!
Però che dire, dobbiamo comunque ringraziare questo appassionato (eufemismo…), perché sta preservando una collezione degna di un museo, che speriamo possa essere mantenuta dagli eredi o valorizzata da qualche istituzione pubblica nei secoli a venire.
Insomma, la prossima volta che vi dannerete perché avete finito lo spazio sui vostri scaffali, pensate che c’è chi ha “problemi” di spazio ben più grossi!
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