Nello scorso appuntamento abbiamo appreso quali siano le prima cose da prendere in considerazione nella preparazione di una stanza all’ascolto o addirittura alla produzione musicale e più in generale di audio, grazie agli esperti di GIK Acoustics, azienda leader nel settore del trattamento acustico degli ambienti.
Ma cosa succede se abbiamo a disposizione uno spazio di dimensioni contenute?
Il video di oggi vi aiuterà a capire quali sono i fattori da tenere in considerazione, come sempre ricordatevi di attivare i sottotitoli in italiano sulla barra del player.
Attenzione alle… “onde corte”
Trattare una stanza piccola non richiede minori attenzioni rispetto ad un ambiente di più ampie dimensioni. Il grosso limite sta nel fatto che possiamo farvi entrare molti meno materiali, poiché dobbiamo salvaguardare spazio per le nostre attrezzature e per noi stessi.
Anche in questo caso ci sono aree su cui è importante porre prima tutto la nostra attenzione, come al solito parliamo di quello dove si generano le prime riflessioni, gli angoli, il muro posteriore e frontale.
Ma cosa cambia, nei fatti, quando ci troviamo in una piccola stanza?
Il primo inconveniente, di solito, è costituito dai problemi di fase, ovvero quando il suono riflesso si sovrappone direttamente al suono diretto, causando interferenze.
Più piccola è la stanza, più corta è la lunghezza d’onda delle cosiddette risonanze modali, ciò significa che sarà molto più facile che il loro effetto divenga percepibile o addirittura rovinosamente distruttivo sulla qualità del suono che arriva alle nostre orecchie.
Ci sono metodi per correre ai ripari? Certo che sì, vi invitiamo quindi alla visione del video in cui l’esperto di GIK Acoustics passa in rassegna una serie di materiali utili al trattamento di questo tipo di ambienti.
Come sempre vi ricordiamo che “trattamento acustico” vuol dire ascoltare bene all’interno della stanza. Siamo quindi in un campo ben diverso da quello dell’insonorizzazione.
Per tutte le info consultate il sito ufficiale di GIK Acoustics.
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