La foto di copertina di From This Place di Pat Metheny parla già chiaramente, il suo tornado musicale vi travolgerà e volerete per non toccare più terra.
La foto di copertina di From This Place di Pat Metheny parla già chiaramente, il suo tornado musicale vi travolgerà e volerete per non toccare più terra.
Fresco fresco di uscita, non potevo davvero aspettare un giorno di più per parlarvi dell’ultimo lavoro in studio del grande, grandissimo Pat Metheny, genio che si può annoverare tra i più importanti musicisti dell’ultimo mezzo secolo.
Se molti artisti pensano, pur in maniera bellissima, in modo tridimensionale… Pat per quanto mi riguarda allarga spesso la sua musica alla quarta dimensione. No, non solo quella del tempo, in quanto musica senza età, ma quella dimensione dove il nostro intelletto smette di essere razionale e tutto viene indirizzato un po’ più giù, al cuore e allo stomaco. Alla schiena, ai brividi.
From This Place è un album di un quartetto, ma anche quello di un’orchestra. È l’album di un singolo ma anche di un ensemble numeroso.
Metheny lo ha definito come “l’album che voleva scrivere da tutta una vita“. Alte aspettative quindi, ampiamente ripagate.
È un album jazz ma anche una sorta di “colonna sonora”. Un disco che rende pienamente merito, una volta tanto, all’aggettivo “suggestivo”, probabilmente anche “trascendente”, nel senso che esiste anche al di fuori della realtà degli appassionati di jazz. Non è la prima volta in questo senso per il buon Pat, ma è una delle occasioni in cui dimostra che non ci si può confinare solo in certe strutture, ma bisogna che la musica fluisca lungo vie naturali e inattese.
Una lezione che stava molto a cuore a “un certo” Miles Davis e, come sentirete nel video, non uso questo nome a caso.
Ma non è un disco che vive solo nel trascendente, ma anche con i piedi ben saldati a terra, nell’attualità. Un album anche politico, con cui Pat denuncia chiaramente la cattiva condotta dell’attuale amministrazione USA, a partire dal suo leader sommo, cui non riserva nessun complimenti (anzi!) anche nelle interviste.
Per questo quartetto e per Metheny è l’ennesimo momento magico della carriera.
Beh, non perdetevelo!
Attenzione, è arrivato il tornado Pat (Metheny)
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