Si intitola Tradizione e Tradimento ed è l’ulteriore conferma del valore di Niccolò Fabi, cantautore e musicista che onora la musica italiana.
Il titolo sarà un po’ ad effetto, è vero, ma in fondo è quello che penso.
In più mi aiuta su ben tre fronti. Primo, esprimere un parere chiaro e semplice, invece che nasconderlo in qualche lungo scritto che potrebbe fare la finaccia di parlarsi addosso.
Secondo, attirare l’attenzione di chi, ahimé, parte ancora prevenuto verso questo genere di cantautori italiani, forse avendo ancora in testa un’immagine oramai risalente a più di venti anni fa (eppure già l’album Una somma di piccole cose doveva aver messo fine a questi pregiudizi, ma probabilmente c’è chi parla e non ascolta…).
Terzo, riportare l’attenzione dei miei Ti Consiglio un Disco nuovamente su qualcosa di italiano, cosa che spesso non è semplicissima.
Mi rivolgo a voi non come critico (giammai…), ma come un amico entusiasta del suo ultimo acquisto discografico. Ebbene, come ho detto, questo disco, per me, è bellissimo, in un panorama italiano che non ha vita facile.
Pur essendo ben percepibile un filo conduttore, ogni canzone vive una sua dimensione, anche dal punto di vista degli arrangiamenti. Bello tra l’altro trovare l’uso di sintetizzatori, cosa molto evidente ad esempio in “Amori con le ali”. Synth e mondo acustico sono l’anima strumentale di questo disco.
Non mi dilungo troppo, perché c’è un video apposito qui sotto e poi, ripeto, questa non è una recensione, è un consiglio.
Quindi, vi lascio al nostro video settimanale e poi, all’ascolto. Mentre vi scrivo, sto infatti ascoltando nuovamente l’album, in loop da giorni nel mio impianto Hi Fi.
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