Sembra davvero molto strano ma è proprio così, i Foo Fighters in quasi un quarto di secolo di carriera hanno rilasciato un solo disco live e per di più acustico. Sarà perché forse dal vivo non sono poi così bravi? Tutt’altro, chi scrive ha assistito ai loro concerti e non ha dubbi nel definirli non solo bravi, ma sarebbe doveroso immortalare una loro performance elettrica su disco.
Invece, bootleg a parte, dobbiamo accontentarci, anche se per fortuna possiamo farlo non solo con un bellissimo disco, ma con quella che forse si può considerare una tra le loro migliori produzioni di sempre: Skin & Bones.
Nel 2006 accanto a Dave Grohl ci sono altri 3 elementi stabili che continuano ancora oggi a far parte dei FF: lo scatenato batterista Taylor Hawkins, il bassista di sempre Nat Mendel e il chitarrista Chris Shiflett, reclutato nella band nel 2002 con l’album One by One.
Ma l’occasione di questo spettacolo acustico dal vivo è molto importante e Grohl richiama anche Pat Smear, il primo chitarrista dei Foo Fighters, già con lui nell’ultimo periodo dei Nirvana. Il ritorno di Smear sarà poi definitivo, così la band si trasforma in un quintetto (acquisendo anche un notevole muro di suono grazie alle tre chitarre elettriche sul palco compresa quella del frontman).
Come dico nel video, questo è un album per tutti, da ascoltare in silenzio con attenzione (leggi anche La Musica a Occhi Chiusi), ma che può farvi anche compagnia durante un viaggio o un momento di relax. I brani sono belli, la scaletta funziona e gli arrangiamenti sono intelligentemente studiati, unendo al suono usuale della band anche violini, mandolini, percussioni, armoniche, pianoforti, mellotron e quant’altro. C’è spazio per momenti trionfali di orchestrazione come quello di “Everlong”, ma non mancano anche parentesi a tu per tu col pubblico, come l’intensa versione chitarra e voce di “Best of You”.
Quello dei Foo Fighters sarà pure un tipo di rock molto orecchiabile, ma chi ha mai detto che la musica non debba esserlo?
Buoni ascolti!
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