Nel 1988 l’Heavy Metal gode di ottima salute, come in generale tutti i sottogeneri che hanno trovato grande fortuna negli anni ’80. Esce Seventh Son of a Seventh Son degli Iron Maiden, …And Justice for All dei Metallica, Kings of Metal dei Manowar e così via, grandi dischi che confermano il talento di band già affermate da anni e che continuano a fare sold out nelle arene.
Ma è anche l’anno di uno dei concept album più famosi del genere: a cavallo tra hard rock, heavy metal ma, soprattutto, Progressive Metal, ci cui è una delle opere primigenie, esce Operation: Mindcrime degli americani Queensrÿche.
Guidati dall’estesissima voce di Geoff Tate, la band conduce i suoi fan attraverso una fitta trama, una sceneggiatura degna di un film, che cavalca velocemente sulle note di brani che diventeranno dei loro classici, come la title track stessa o “Revolution Calling”.
Il suono è la summa di tutto ciò che vi è nell’immaginario anni ’80: batterie immerse nel riverbero, muri di chitarre e tutto il resto, ma i Queensrÿche non sono certo dei musicisti da cantina e lo dimostrano con arrangiamenti e prestazioni strumentali di primo livello.
La trama è talmente densa che verrà poi realizzata una VHS con tutti i videoclip realizzati per MTV, dal titolo Video: Mindcrime.
Molti di voi mi avevano chiesto di tirar fuori dal cilindro qualcosa di Heavy, non resta che premere il tasto play!
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