1969, che hanno fantastico per il Rock. La cosiddetta “golden era”, quel trienno che inizia dalla famosa estate del ’67, è al suo culmine. Nei negozi di dischi arriva il debutto dei Led Zeppelin, quello dei King Crimson, i Beatles pubblicano il disco con una delle copertine più famose di sempre, Miles Davis rivoluziona il jazz con la sua strada silenziosa e… una miriade di altre uscite discografiche che oggi potrebbero soddisfare le nostre classifiche per almeno una decina d’anni…
Il primo agosto di quell’anno, esce in Inghilterra il secondo album in studio di una band davvero particolare, i Jethro Tull, capitanati dal menestrello Ian Anderson. Dopo un primo album tendente al blues, ma pur sempre con delle nuances del tutto nuove, This Was, i Jethro accolgono un nuovo chitarrista e Anderson prende definitivamente le redini della composizione.
Il risultato è una miscela di rock, arrangiamenti classici, atmosfere sognanti e crocevia blues che fanno di questo disco il primo vero esempio di “suono Jethro Tull”. Se li conoscete per il loro masterpiece Aqualung, questo album non può davvero mancare nella vostra collezione!
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