Un disco del 2013 o del 1973? Difficile dirlo a un primo ascolto all’oscuro di qualsiasi informazioni sui Wolf People.
Se infatti non vi dicessi nulla riguardo questo album, se non vi raccontassi che si parla di 4 giovani ragazzi inglesi della nostra epoca, potrei facilmente raggirarvi e inserire questo Fain nella lista dei dischi sconosciuti degli anni ’70, quelli un po’ di nicchia, ma che riscoperti ci lasciano di stucco.
In effetti, gli anni ’70 sono pieni di dischi così, la cui ricerca sarebbe assai più facile adesso che un tempo, messa da parte la pigrizia imperante. E allora perché andarsi ad ascoltare un’opera che vuole imitare gli originali?
Per il motivo più semplice e vecchio del mondo: è buona musica. E non importa che data uno ci mette accanto.
Inoltre non si tratta affatto di imitazione, di copia/incolla. C’è chi al giorno d’oggi si permette di vestire i panni dei Led Zeppelin, con sì e no 1/10 del loro valore (aggiungerei uno zero ma oggi sono buono…); allora permettetevi di proporvi quest’opera che se proprio deve recuperare un sound anni ’70, lo fa pescando in quello meno scontato di Fairport Convention, Caravan, Pentagle, Captain Beefheart, Renaissance e altri riferimenti bene in testa del compositore/cantante Jack Sharp.
Qui folk rock, psichedelia, rock e hard rock, voci da canto tradizionale di altri secoli, fuzzy tones, tutto si intreccia a formare un universo parallelo, che è non solo musicale ma anche la creazione imaginifica dei testi.
La musica di questo album entra in circolo piano e con costanza. Se vi aspettate il riff che vi cambia la giornata, la strofa da cavalcare per non pensare al traffico in auto, l’assolo da air guitarist professionista… no, non è il disco che fa per voi.
Lo so che metà di voi dal titolo si aspettava l’ennesimo scimmiottamento dei Deep Purple (et similia).
Ma gli anni ’70 non sono solo riff e chitarristi esoterici, soprattutto in Inghilterra.
Jack Sharp lo sa, i Wolf People lo sanno e, risultati alla mano, lo dimostrano. E per una volta che anche la critica concorda, dategli una possibilità.
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