Nel 1973 esce Artificial Paradise dei The Guess Who e… nessuno se ne accorge!
Già, purtroppo la scelta del packaging del disco, come scoprirete nel video, pur di grandissima originalità e assolutamente apprezzabile, causò un deleterio effetto boomerang. Nessuno riconosceva quel disco tra gli scaffali e nessuno lo comprava.
Potremmo dire che questo album sia uno dei più noti “cut out” della storia della musica. Cos’è un cut out? In gergo retrò erano quegli album rimasti invenduti che venivano reimessi sul mercato a un prezzo molto ribassato, così nominati per via del taglio (o a volte un foro) che veniva applicato su uno degli angoli della copertina.
Ma i The Guess Who, pur orfani di Randy Bachman, rimangono i The Guess Who.
Certo, non sono più quelli di Share the Land, Canned Wheat, Wheatfield Soul o il famosissimo American Woman, ma sono pur sempre una grande band. Anche se in quest’album Burton Cummings firma solo un paio di brani (in passato l’accoppiata Cummings-Bachman era stata un po’ la Lennon-McCartney della situazione), ci sono delle canzoni di assoluto rilievo.
Tra cui uno dei miei brani preferiti di sempre, “Samantha’s Living Room” (titolo un po’ terribile lo so, il testo non lo è da meno), che nella sua semplicità è uno di quei pezzi che potreste mettere in loop e riascoltarlo più e più volte.
Come sempre, dovrei consigliarvi un capolavoro? E perché? Invece diamo luce a un disco passato in sordina, che a mio parere merita di far tappa nelle vostre orecchie.
Buon ascolto!
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