Nascono nel 1984, con il nome Mr. Crowes Garden, e come tante band sono il frutto di due fratelli, Chris e Rich Robinson. Melody Maker lì ha definiti The Most Rock ‘n’ Roll Rock ‘n’ Roll Band in the World, ecco a voi i The Black Crowes.
In un’epoca di estrema transizione, quando l’hard rock anni ’80 sta tramontando a favore di band che dalle cantine di Seattle escono per conquistare il mondo, qualcuno pensa di produrre un gruppo che riporta in auge un tipo di rock che oramai sembrava messo da parte anche da molti dei padri originari.
Il loro sound risente degli stili del tipico rock del sud degli Stati Uniti, ma non ne eredita così tanto le componenti rurali. Questi americani della Georgia, invece, guardano più all’Inghilterra che in casa propria, e come avevano fatto gli stessi inglesi 30 anni prima, mischiano il vecchio blues col rock’n’roll.
Il loro sound richiama Rolling Stones, Humble Pie, The Faces, in parte anche Led Zeppelin, non per niente anni dopo faranno un intero tour con Jimmy Page, ma allo stesso tempo è originale, non odora troppo di vecchio e fa del calore delle chitarre unite alla penetrante voce del frontman il suo marchio di fabbrica.
I The Black Crowes sono un quintetto che per ben 6 anni suona ovunque ci fosse da suonare e nel 1987 produce la prima demo per la A&M. Dovranno passare altri 3 anni, e vari cambi di formazione intorno al nucleo dei fratelli Robinson, prima di veder nascere il primo vero e proprio long playing, che si intitola come un famoso brano di Elmore James, uno dei padri del blues elettrico, cioé Shake Your Money Maker.
Si tratta di un brano che eseguono spesso, ma nonostante dia il titolo al disco, non è in esso compreso. C’è però un’altra cover, “Hard to Handle” di Otis Redding, che Chris Robinson interpreta magistralmente, con quella voce sul ritornello che ha una ritmica serrata da fill di batteria.
Ma sono anche le composizioni originali che fanno da padrone in questo disco, a partire da “Twice as Hard“, una vera botta allo stomaco. Tra l’altro, proprio da questa incisione Rich Robinson inizia ad utilizzare l’accordatura aperta in sol, che ne caratterizzerà lo stile anche in futuro.
Il suono c’è, il look anche, il talento è indubbio. In un decennio in cui siamo passati dal grunge al brit pop, dai Prodigy alle Spice Girls, i The Black Crowes sono stati un punto fermo degli appassionati di rock e oggi li annoveriamo accanto alle migliori band della tradizione rock made in USA.
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