24 è il nuovo album di Sebastiano Esposito e il progetto è decisamente ambizioso: raccontare in un unico concept tutta la propria esistenza musicale vissuta finora.
Il disco esce oggi e non a caso proprio in occasione del compleanno di Sebastiano, giovane chitarrista partenopeo che ha già le idee molto chiare su come fare musica. Sarà presentato live domani alle 21.30 al Jamsession di Pozzuoli.
Il disco contiene 10 brani inediti, due dei quali erano già stati anticipati, “Lost in You” e, proprio qui su MusicOff, “Something’s Crashed“. A questi si aggiungono due bonus track, omaggi a due grandi chitarristi da sempre fonti d’ispirazione per Sebastiano.
La versione di “Little Wing” di Jimi Hendrix è davvero particolare ed è impreziosita dalle stupende voci di Moris Pradella ed Emilia Zamuner.
E poi c’è lui, Pino Daniele, e la sua “A me me piace o’ Blues“, con ben 4 cantanti ad accompagnare la chitarra di Sebastiano, Giulio “Kayaman” Loffredo, Antonio Marino, Gregorio Rega e Salvatore “Sabba” Lampitelli.
Nei 10 brani inediti c’è in effetti una varietà di colori davvero vasta, che raccontano il percorso e la crescita musicale di Esposito nel suo primo quarto di secolo. Dal breve inizio acustico, una intro che è sorta di “Somewhere over the Rainbow” partenopea (non a caso chiamata “Parthenope”, che come narra la leggenda “può essere udita solo da chi sa ascoltare“) si passa a brani che fondono rock, jazz, fusion, ritmi e groove dal reggae al funk, davvero un gran potpourri che fortunatamente non rischia mai la confusione, poiché si è sempre trasportati per mano da una linea melodica che colpisce al primo ascolto.
Non mancano le citazioni, a volte fulminee come quella della “So What” di Miles Davis (non vi diciamo dove, scopritelo durante l’ascolto).
Sebastiano è un chitarrista sicuramente dotato tecnicamente, ma in questo 24 non fa il classico errore da primo disco, non è una vetrina delle sue capacità strumentali, mentre lo è sicuramente dei suoi gusti musicali.
Sfogliando il booklet si capisce subito da che scuola arriva, poiché sono presenti le dediche dei suoi tre maestri: Marco Sfogli, Pietro Condorelli e Ciro Manna. Tre grandi artisti che portano ognuno con sé elementi e stili che si completano a vicenda e da cui Sebastiano ha sicuramente preso insegnamenti importanti e si sente.
Oltre al disco, all’interno del packaging, tra l’altro davvero di buon livello e curato con cuore sia per la fattura che per le numerose parti scritte da Esposito di suo pugno, troviamo un disco DVD che prende il titolo di D’IO e che racchiude filmati in cui, in diverse maniere, Sebastiano stesso ci racconta la nascita di questo album, nonché l’esecuzione live studio di alcuni brani e un piccolo filmato molto intimo di cui però non vi spoileriamo il contenuto.
Sono in realtà molte le sorprese nascoste di questo disco, ma sono appunto sorprese e starà a voi scoprirle attraverso l’ascolto…
Una nota estremamente positiva (e coraggiosa!) è relativa alla registrazione dell’album: completamente in presa diretta, senza tagli e sovraincisioni. Quindi, poche chiacchiere, qui ci sono tre musicisti (con Sebastiano ci sono Elio Severino alla batteria e Giovanni Macchiaverna al basso) che suonano e che dialogano tra loro, senza essere isolati ognuno in una traccia da poter suonare e risuonare; questo è un album sincero, che non mira alla perfezione tecnica, ma a tirar fuori l’anima musicale di chi suona.
Sebastiano imbraccia la sua fida PRS, si collega al suo amplificatore Mezzabarba e ai suoi pedali e suona, senza fronzoli.
Anche per questo è stata scelta la realizzazione analogica, presso gli studi The Vessel Recording Studio (Caserta) di Nicola Tranquillo e Stefano Saggiorno, il mix di Giuseppe Polito presso gli Starlight Studios di Napoli e il mastering di Giovanni Versari di La Maestà Mastering Studio di Forlì.
L’album è disponibile da oggi sia in formato fisico (che comunque vi consigliamo per la bella realizzazione) che per il digital dowload e streaming attraverso:
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Che dire quindi, innanzitutto buon compleanno a Sebastiano Esposito e a voi MusicOffili consigliamo di dare un ascolto a quest’opera che apre in modo più che promettente la carriera discografica di questo giovane musicista.
“Realizzare un disco è una cosa importantissima, perché racconta la vita del musicista stesso con i suoni, racchiude in esso tutte le esperienze vissute, tutte le influenze e la sua evoluzione. In 24 si possono cogliere tutte queste sfumature…” Ciro Manna.
“24 è testimonianza di passione e amore per la musica […] Credo che Sebastiano sia dotato di una versatilità non comune e con questo intendo la possibilità di suonare con tanti musicisti stilisticamente differenti” Pietro Condorelli.
“È un disco ben equilibrato sotto tutti i punti di vista […] Ci sono tutti gli ingredienti per un piacevole viaggio nel mondo della 6 corde…” Marco Sfogli.
“Ci sono momenti in cui mi piace restare da solo con me stesso. Tutto ciò che mi circonda perde nitidezza, l’immagine della realtà si fonde alla percezione dei sensi. È solo in quel momento che mi perdo completamente. È solo in quel momento che so esattamente dove sono e dove devo andare. In quel momento ogni cosa per me diventa musica” Sebastiano Esposito.
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