La collana dedicata alla storia del Rock dell’editore Hoepli e diretta dall’inossidabile Ezio Guaitamacchi, si sta sempre più ampliando e dopo il volume dedicato a Paul McCartney recensito poco tempo fa ecco arrivare nelle mie mani anche l’altra metà del cielo, ovvero il libro dedicato ai Rolling Stones.
Il titolo è quanto di più semplice si possa pensare ma allo stesso tempo riesce a intimorire: La grande storia dei Rolling Stones e fidatevi, è davvero grande e, cosa ancor più sorprendente, ancora in corso, visto che la band è nuovamente in tour in tutto il mondo!
Gli autori
I protagonisti dietro la penna di questa avventura piuttosto ardua sono due, Isy Araf e Andrea Pagano (non c’è parentela tra me e l’autore, Pagano nel centro-sud Italia è un cognome diffusissimo, NdR).
Isy Araf ha basato gran parte della sua esistenza sulla passione per le pietre rotolanti: è un collezionista e cultore della band inglese e a sua volta svolge l’attività di musicista con la sua, manco a dirlo, RS tribute band Donkeys Forever. Ha dato inoltre vita al sito/fan club Rolling Stone Italia, che di sicuro molti di voi avranno sentito nominare se il vostro cuore batte al ritmo degli Stones.
Andrea Pagano è un vero e proprio studioso dei RS, non a caso nel 1980 ha scritto (insieme a C. Casamonti) la prima biografia in italiano della band (Gamma libri). È autore anche di un libro su David Bowie e collabora con la rivista Guitar Club.
Anche Andrea è musicista e, indovinate un po’, suona in una band underground dal nome Beggars’ Banquet, oltre che negli Stellavox, nei Mother’s Little Helper e, torniando alle amate pietre, negli Stone Rollers (nonché saltuariamente nei Rolling with the Stones).
Hoepli + Guaitamacchi = sicurezza
Togliamoci subito di torno il discorso sull’impaginazione del libro, non che non sia importante, anzi, ma proprio perché ricalca quanto oramai già visto molte volte per questa collana Hoepli: troverete quindi una lettura fluida, ben divisa macrosezioni e capitoli, avrete la possibilità di leggere (quando volete, non per forza con lettura lineare) i numerosi approfondimenti racchiusi nei loro piccoli e grandi riquadri, e ovviamente avrete un numero enorme di fotografie alcune delle quali probabilmente non avete mai visto prima, rese con la solita alta qualità di stampa da sempre fiore all’occhiello di editore e curatore.
Due prefazioni al top
Ciò detto, le prime cose che balzano immediatamente all’occchio sono due prefazioni assai importanti, quella di Eugenio Finardi e quella di un vero e prorio quasi-membro dei Rolling Stones, ovvero il pianista Chuck Leavell, che pur essendo ufficialmente un session man e turnista, è da così tanto tempo al seguito degli inglesi (dal 1983 con l’album Undercover) che si fa fatica a immaginarli separati.
Il buon Chuck, che è il preferito anche di altri a partire da Eric Clapton (e ha suonato anche con David Gilmour, gli Allman Brothers, John Mayer, Gov’t Mule etc…), intitola infatti la sua prefazione “La mia vita con gli Stones” e cerca di condensare in due pagine quella che è stata la sua esperienza….
Certo, operazione impossibile, ma è pur sempre un preamobolo al libro e quelle due pagine sono davvero dense di una storia personale meravigliosa.
Il nostrano Eugenio Finardi, che ha sempre dichiarato una grande passione per il Blues e per il Rock (d’altronde, “lui c’era”) mette nero su bianco le sue emozioni, a partire dai ricordi di adolescenza.
Ancora oggi Finardi dichiara: “sono sempre di più un loro tifoso accanito, con la stessa fede di un ultrà di una squadra di calcio”.
Come non capirlo del resto, visto che band come gli Stones, che insieme a pochi altri il Rock lo hanno a tutti gli effetti inventato, si seguono oramai per “fede”, la loro storia può riempire in buona parte un’ipotetica “Bibbia del R’n’R”.
In più, sin dagli inizi, proprio come una squadra di calcio, gli Stones hanno trovato i loro avversari, il loro “derby” casalingo, in quell’altra metà del cielo chiamata Beatles.
Gli angeli e i diavoli, gli eterni “nemici”, anche se questo era (ed è) più un immaginario collettivo alimentato da carta stampata e voci di corridoio, visto che poi i membri delle due band erano più che amici e si rispettavano l’un l’altro, in una competizione che pur innegabilmente c’era, ma a colpi di dischi uno più bello dell’altro.
60 anni di R’n’R
La Grande Storia dei Rolling Stones non esce in un anno casuale, visto che sono passati esattamente 60 anni dal primo concerto della band, da quel 1962 nella loro cara Londra.
60 anni sono un’enormità se pensiamo che è già difficile mantenere rapporti saldi in una famiglia per così tanto tempo, figuriamoci in una band. Nella quale, peraltro, per gran parte del tempo sono rimasti i membri fondatori, maggioranza purtroppo venuta meno con la morte del mitico Charlie Watts.
E comunque, il buon Ronnie Wood è da così tanto tempo nel gruppo che è impossibile pensare a lui come a qualcuno “arrivato dopo”.
Nel libro si raccontano questi 60 anni, fatti di alti e bassi (a volte di altissimi e bassissimi), fatti di trionfi e tragedie, una vera vita condivisa all’insegna del Rock’n’Roll e ancora oggi in piedi sui palchi di tutto il mondo.
La discografia, lunghissima, dei RS viene analizzata, “smontata e rimontata“, e con essa le performance live e le storie che hanno accompagnato la vita di Jagger, Richards e compagni.
Come si può raccontare i Rolling Stones nel nuovo millennio e, soprattutto, alle nuove generazioni che si stanno appassionando e a quelle future che metteranno le mani su uno dei loro grandi album?
Questo libro offre un’ottima risposta tangibile a tale quesito, visto il linguaggio moderno, i colori e le foto e soprattutto una guida sicura, mano per la mano, in questa lunga storia di passione per la musica.
“Avete il sole, avete la terra, avete l’aria e… avete i Rolling Stones“
(Keith Richards)
Maggiori informazioni sul libro direttamente sul sito ufficiale Hoepli.
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