Che Alessandro Grazian abbia ormai raggiunto la completa maturità artistica è sotto gli occhi di tutti, e già con il precedente Armi, rilasciato dal cantautore veneto nell’autunno del 2012, la critica italiana non aveva certo mancato di spendere grandi elogi nei riguardi di uno dei più validi compositori nostrani in attività.Dopo mesi e mesi passati in studio di registrazione con i suoi collaboratori, lo scorso 15 gennaio Grazian ha dato alle stampe L’Età Più Forte, il suo quarto album di canzoni inedite uscito per l’etichetta Lavorarestanca. È un disco notevole L’Età Più Forte. Un disco che da una parte conserva le accentuate tinte rock di Armi, e che dall’altra denota una grande profondità, un suono moderno, e poi un’evidente potenza ritmica unita a buone dosi di sperimentazione sonora.Oltre ad apparire succulento e sfaccettato sotto l’aspetto musicale, L’Età Più Forte mette bene in risalto una scrittura di grande, indubbia qualità. In questo suo ennesimo capitolo discografico, dove ha suonato gente preparatissima come il polistrumentista Enrico Gabrielli e il violinista Rodrigo D’Erasmo, Grazian dimostra in maniera più che evidente di possedere una versatilità autoriale strepitosa, sorprendente: poetico e raffinato come sempre, Grazian non si trova a suo agio soltanto quando si diletta nella composizione di ammalianti ballate, ma risulta ugualmente concreto anche nell’elaborazione di pezzi graffianti, tirati, spregiudicati. Con estrema sapienza, l’artista classe ’77 riesce dunque a disimpegnarsi alla perfezione in qualsiasi tipo di episodio, che sia una canzone di stampo acustico piuttosto che un brano ricolmo di distorsioni.L’Età Più Forte si apre con un brevissimo ed omonimo componimento strumentale tutto concentrato in un caldo e sensuale riff di chitarra elettrica destinato ad introdurre un pezzo alquanto suggestivo quale “Satana“, senza ombra di dubbio uno dei brani migliori del disco, seguito poi da “Lasciarti Scegliere“, che fin dalle prime battute si palesa come una traccia spigliata e accattivante.I ritmi si rallentano quindi con la successiva “Corso San Gottardo“: morbida ed ammaliante nelle atmosfere, questa canzone evidenzia la consueta verve poetica di Grazian, decisamente ispirato e lucido nel descrivere con poche parole lo stato d’animo di una persona che si aggira solitaria in una Milano notturna e misteriosa. Un approccio musicale simile a quello utilizzato in “Corso San Gottardo” si ritrova in “Anastasia“, splendida canzone che arriva subito dopo “La Risposta“.L’album prosegue poi con due tracce rockeggianti quali “La Meglio Volgarità” e l’emblematica “Se Io Fossi Una Band Mi Scioglierei“, mentre la chiusura è affidata ad una coppia di pezzi tanto deliziosi quanto introspettivi, ovvero “Quasi Come Me” e “Noi Noi Noi“.In poco più di trenta minuti si conclude L’Età Più Forte, album che come si può facilmente intuire mette da parte episodi effimeri e inutili orpelli sonori, privilegiando invece la concretezza musicale, oltreché un linguaggio diretto e quindi autentico. Complimenti vivissimi a Grazian, che nel rispettare la tradizione cantautorale italiana cerca sempre di non perdere mai di vista la modernità. Il che gli fa semplicemente onore.Alessandro BasileGenere: Rock, AcusticoLine-up:
Alessandro Grazian – voce, chitarre acustiche, chitarre elettriche, basso
Leziero Rescigno – batteria, synthArtisti simili consigliati: Roberto Dell’Era, Diodato, Giangrande, Marco ParenteTracklist:
1. L’Età Più Forte
2. Satana
3. Lasciarti Scegliere
4. Corso San Gottardo
5. La Risposta
6. Anastasia
7. La Meglio Volgarità
8. Se Io Fossi Una Band Mi Scioglierei
9. Quasi Come Me
10. Noi Noi Noii
Alessandro Grazian – L’Età Più Forte
Che Alessandro Grazian abbia ormai raggiunto la completa maturità artistica è sotto gli occhi di tutti, e già con il precedente Armi, rilasciato dal cantautore veneto nell'autunno del 2012, la critica italiana non aveva certo mancato di spendere grandi elogi nei riguardi di uno dei più validi compositori nostrani i
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