Ecco un altro caposaldo di quello che suole definirsi “canterbury sound” (fenomeno nato grazie ai Wild Flowers, il gruppo che si trova all’origine sia dei Caravan che dei Soft Machine), ovvero un ulteriore modo di considerare ciò che negli anni settanta fu definito “progressive rock”. A differenza di quest’ultimo, nel “canterbury” troviamo una miscela esplosiva di rock e jazz, suonato da strumentisti di altissimo livello, senza perdere quel riferimento classico-sinfonico tipico del “prog”. Dei Caravan fanno parte: i fratelli Richard e David Sinclair, rispettivamente al basso e alle tastiere; i fratelli Pye e Jimmy Hastings, alle chitarre il primo, ai fiati il secondo; David Grinsted agli effetti speciali ed infine il percussionista Richard Coughlan. In questo secondo disco, considerato ormai universalmente il loro capolavoro, lo stile della band viene rifinito ulteriormente, rasentando la perfezione stilistica.Restando fedeli a quello che era ormai uno standard di quegli anni, la prima parte del vinile contiene quattro delicate ballate, dove spiccano le voci di Richard Sinclair e di Pye Hastings; la seconda invece e’ interamente occupata dalla “suite” Nine Feet Undergrund, dove per quasi 23 minuti tengono la scena l’organo di Sinclair e i fiati di Hastings, che danno vita ad uno dei piu’ grandi classici del “prog-rock”.
Casa discografica: Deram
Anno: 1971
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