Prima di analizzare l’ultimo e incantevole lavoro in studio di Cesare Basile è opportuno sottolineare un aspetto piuttosto importante che riguarda l’artista catanese, da sempre garanzia di qualità, poesia e concretezza: sono infatti in molti a sottovalutare la sua incredibile prolificità, la sua rapidità nel chiudere i dischi nonostante una carriera solista intrapresa più di vent’anni fa e nonostante una routine particolarmente intensa fatta sempre di tour, collaborazioni e molto altro.Se pubblicasse dischi nella media tale produttività potrebbe tranquillamente passare inosservata, ma visto che ogni album di Basile è davvero un qualcosa di straordinario la questione cambia. Ecco perché bisogna appunto riconoscere la sua validità, il suo grande estro, ma soprattutto la sua impagabile dedizione, la professionalità con cui Basile interpreta il suo mestiere di songwriter, di scrittore di canzoni. Difficile, davvero difficile trovare oggi in Italia musicisti e compositori coerenti come lui.Basile è un artista umilissimo, uno che preferisce parlare con i fatti e che grazie al cielo ha ancora parecchie cose da dire. Lo dimostrano chiaramente i suoi dischi più recenti, specialmente quelli realizzati a partire dal 2011, quando in pratica Basile ha ufficialmente lasciato Milano per tornare in Sicilia e nella sua Catania. Rientrando alla base, il cantautore classe ’64 non ha soltanto trovato nuovi stimoli, ma ha anche fatto delle scelte mirate per quanto riguarda lo stile. A livello sonoro ha reso ancora più ruvida, viscerale e se vogliamo ancestrale la sua musica, mentre per quanto riguarda i testi ha dato sempre maggior rilevanza al dialetto.Se già nei bellissimi Sette Pietre Per Tenere Il Diavolo A Bada (2011) e Cesare Basile (2013) il numero di pezzi cantati in siciliano era cospicuo, anche nel suo ultimo Lp d’inediti le tracce caratterizzate da testi in dialetto sono tante: su un totale di undici canzoni, solo in quattro episodi si riscontra infatti l’uso dell’italiano. Bisogna dire che pure stavolta l’utilizzo del dialetto non ha solo reso più affascinanti questi nuovi componimenti di Basile, ma ha soprattutto esaltato la profondità di certi personaggi e di certe storie da lui raccontate.Tu Prenditi L’Amore Che Vuoi E Non Chiederlo Più, questo il titolo del nono disco solista di Basile rilasciato lo scorso 16 marzo, è un album straordinario sotto ogni punto di vista. È un album che unisce eleganza ed efficacia, rabbia e dolcezza. Tu Prenditi L’Amore Che Vuoi E Non Chiederlo Più è poi un album fatto di suoni suggestivi, di arrangiamenti eccellenti, sontuosi, azzeccati e in più di un’occasione sorprendenti. Un album, e questo è doveroso sottolinearlo, suonato di un bene infinito.Come già accaduto con il precedente Cesare Basile, anche in quest’occasione l’artista siculo ha radunato in studio un folto numero di colleghi e amici che nel giro di poche settimane hanno messo in campo tutta la sensibilità necessaria per dare ad ognuno degli undici brani finiti in scaletta l’impronta più netta e calzante possibile. Difficile distinguere all’interno del lavoro brani migliori di altri: la qualità è sempre altissima, e a convincere sono sia i brani più lenti e penetranti (“Tu Prenditi L’Amore Che Vuoi“, “La Vostra Misera Cambiale“, “U Chiamamu Travagghiu“), sia quelli in cui emerge sempre un tocco graffiante. E in tal senso vanno necessariamente citate canzoni come “Franchina“, “Manianti“, “Libertà Mi Fa Schifo Se Alleva Miseria“, “Ciuri” e la conclusiva “Di Quali Notti“.Ci sarebbero da spendere tantissime parole su ognuno dei brani appena citati, ma in questo caso il rischio di risultare prolissi e stucchevoli è dietro l’angolo. E allora meglio chiuderla qui, nella speranza di essere comunque riusciti a far comprendere la bellezza unica che pervade quest’ultima opera di Basile, vero e proprio alfiere della canzone d’autore attuale. Lucido osservatore della realtà, cantastorie d’altri tempi ma instancabile sperimentatore di suoni sempre apertissimo alla contaminazione. Un fuoriclasse.Alessandro BasileGenere: Folk Rock, AcusticoLine-up:
Cesare Basile – voce, chitarre acustiche, chitarre elettriche
Rita Oberti – voce
Nicoletta Fiorina – voce
Marcello Caudullo – chitarre elettriche, diamonica
Rodrigo D’Erasmo – cori, viola, violino
Manuel Agnelli – cori, piano, synth
Enrico Gabrielli – cori, sax
Simona Notaro – cori, piano, synth
Gabriele Giambertone – elettronica
Giuseppe Rizzo – elettronica
Andrea Castrogiovanni – space drum
Massimo Ferrarotto – batteria, percussioni
Fabio Rondanini – batteria, percussioniArtisti simili consigliati: Francesco Di Bella, Alessandro Fiori, Francesco Forni, Salvo RuoloTracklist:
1. Araziu Stranu
2. Franchina
3. Tu Prenditi L’Amore Che Vuoi
4. Manianti
5. La Vostra Misera Cambiale
6. Filastrocca Di Jacob Detto Il Ladro
7. Ciuri
8. Libertà Mi Fa Schifo Se Alleva Miseria
9. A Muscatedda
10. U Chiamunu Travagghiu
11. Di Quali Notti
Cesare Basile – Tu Prenditi L’Amore Che…
Prima di analizzare l'ultimo e incantevole lavoro in studio di Cesare Basile è opportuno sottolineare un aspetto piuttosto importante che riguarda l'artista catanese, da sempre garanzia di qualità, poesia e concretezza: sono infatti in molti a sottovalutare la sua incredibile prolificità, la sua rapidità nel chiude
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