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Chris Thile & Brad Mehldau, oltre le etichette

La strana coppia. Lui, singer-songwriter dal mandolino incendiario e dalla voce carezzevole, frontman e fondatore di una delle band più interessanti del bluegrass, i Punch Brothers; l'altro, pianista jazz e compositore che come pochi ha saputo spaziare tra le più disparate influenze, riuscendo ogni volta a piegarle a

La strana coppia. Lui, singer-songwriter dal mandolino incendiario e dalla voce carezzevole, frontman e fondatore di una delle band più interessanti del bluegrass, i Punch Brothers; l’altro, pianista jazz e compositore che come pochi ha saputo spaziare tra le più disparate influenze, riuscendo ogni volta a piegarle al suo stile.
Entrambi sempre avidi di nuove collaborazioni, da potersi spingere oltre le etichette. Tentare di definire Chris Thile & Brad Mehldau come un semplice incontro di generi sarebbe davvero riduttivo.

La traccia iniziale dell’album, “The Old Shade Tree“, è un brano scritto a quattro mani, ottimo biglietto da visita per il duo. Si apre sugli arpeggi morbidi di Mehldau, accompagnati ritmicamente dal mandolino, per poi lasciare spazio alla voce di Thile, che muta continuamente d’espressività spinta e modellata dagli accordi ostinati del piano.

Ci sono altri quattro brani originali: “Tallahassee Junction“, pezzo con un sali-scendi di stampo ragtime, la ninna-nanna atipica “Noise Machine“, le due strumentali “The Watcher“, dai repentini cambi di umore, e “Daughter Of Eve“, che porta con sé il ricordo delle radici irlandesi del bluegrass.

La parte più interessante dell’album è però costituita da un’eterogenea selezione di brani, che permette a Thile e Mehldau di sfiorare diversi generi, rileggendo ciascun pezzo con freschezza e un punto di vista estremamente personale, che si tratti di uno standard jazz (“I Cover The Waterfront”), di un brano rock (“Indipendence Day” di Elliott Smith, trasformata in una bellissima strumentale), di un classico della celtica (“Tabhair dom do Lámh”) oppure delle canzoni di due icone del folk come Bob Dylan e Joni Mitchell (“Don’t Think Twice, It’s All Right” e “Marcie”).

Anche se la voce di Thile riesce a prendersi i suoi spazi, la partita si gioca soprattutto tra gli strumenti, in un equilibrio dove gli impulsi ritmici e solistici si trasmettono tra mandolino e piano con un’elasticità naturale, facendo facilmente dimenticare quanto il loro abbinamento sia inusuale.
Proprio come nelle coppie più belle.

Chris Thile & Brad Mehldau Official Website

Tracklist:

01. The Old Shade Tree

02. Tallahassee Junction

03. Scarlet Town

04. I Cover the Waterfront

05. Independence Day

06. Noise Machine

07. The Watcher

08. Daughter of Eve

09. Marcie

10. Don’t Think Twice, It’s All Right

11. Tabhair dom do Lámh

di Giacomo Baroni

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