È davvero poco produttivo tentare di introdurre con ulteriori parole quello che è indubbiamente un amico ed un collaboratore più che mai noto a chi frequenta e vive la nostra community, Ciro Manna è uno fra i chitarristi italiani più interessanti e più attivi in circolazione, che ha celebrato questo 2015 con l’arrivo del suo nuovo “XY”. Le parole che seguono potranno sembrare la classica storia da “recensione”, ovvero quel cappello introduttivo che sembra in molti ritengano obbligatorio aggiungere prima di gettarsi nel vivo del disco, eppure non è così. Ciro Manna ha iniziato a parlarci di questo album molto tempo fa, e quando dico “molto”, intendo davvero tanto tempo fa. Va bene, proviamo a ridimensionare il tiro: la prima volta che ho sentito parlare di XY, che allora non aveva ancora questo enigmatico (eppure molto chiaro) titolo, è stato in seguito alla primissima intervista realizzata a Ciro Manna nel backstage del Lapsus di Torino, all’incirca tre anni fa. Da allora Ciro è divenuto un buon amico della nostra community e nel corso di questi tre anni c’è stata più di un’occasione in cui poter ascoltare qualche estratto, assaggiare qualche piccola anteprima o semplicemente discutere di quello che sarebbe diventato XY. La verità è che quanto più si chiedeva a Ciro in quale stadio fossero le registrazioni in vista della pubblicazione, tanto più le risposte del nostro erano vaghe e svianti. Questo certo non perché l’album non fosse sulla buona strada, ma piuttosto perché nel mare magnum degli impegni che affollano la rubrica di un chitarrista al lavoro su più fronti nel proprio settore, è davvero difficile trovare il tempo di cimentarsi in maniera continuativa su un proprio progetto. Quindi, dopo un’attesa durata tanto a lungo, non potevamo che tuffarci con felicità nell’ascolto di XY, ritorno discografico che segna diverse novità per Ciro Manna. Prima su tutte è la presenza in scaletta di brani cantati, a differenza del precedente Feel ‘n’ Groove il nuovo album è infatti arricchito da tracce come “Fear & Fire“, dove spicca la bella voce di Ilaria Palmieri, o come “Secret Potion”, interpretata vocalmente dall’istrionico Patrix Duenas, ultimamente compagno di molte avventure per Ciro Manna e per la sua band. Il nuovo album ricalca fortemente la strada percorsa dal precedente capitolo discografico, e non è certo un male vista la bontà del primo prodotto. In aggiunta però Manna approfondisce lo scavo nel proprio bagaglio d’esperienze, andando a sommare a ciò che già aveva fatto ascoltare tutte le influenze musicali che hanno caratterizzato questi ultimi anni.Il risultato è un disco che abbraccia diversi generi, prevalentemente rock, ma con ottimi spazi per ballad, per svisate nella fusion, nel funk e ovviamente nel blues. Ciro Manna non ha mai nascosto la sua duttilità musicale e nel nuovo XY è sicuramente espressa al meglio, non solo sulla lunga gittata dell’intero prodotto, ma anche all’interno dei singoli brani. Ne sono ottimi esempi la stessa “Fear & Fire“, così come “X1“, “Drivin’ on” oppure “Just In Time“.XY si svolge con grande classe guidato sempre da riff di grande presa, dal piglio deciso e di grande cantabilità, sui quali, questa volta più che in passato, Ciro Manna si è lasciato andare anche a qualche tirata virtuosistica in più. Nulla che intacchi il cuore più che mai rock di un album che dimostra di esprimersi benissimo in chiave strumentale, così come in chiave “cantata”.Se bisognasse obbligatoriamente recriminare qualcosa al nuovo prodotto firmato da Ciro Manna e dalla sua fidata band, si potrebbe dire soltanto che rispetto al precedente capitolo, forse anche a causa del lungo tempo occupato dalle registrazioni, i brani sembrano meno interconnessi fra di loro seppur rispondenti ad un progetto comune. Pura constatazione, non siamo certo al livello di critica. XY è un album per molti versi inattaccabile, suonato molto bene, ricco di ritmo e melodie facilmente ricordabili, è sicuramente un disco di genere chitarristico, ma può riuscire ad interessare anche i “non addetti al settore”.I brani cantati rivelano una via ed una realtà musicale che in futuro potrebbe rivelarsi percorribile anche con maggior intensità da parte di Ciro Manna, che riesce già a comunicare molto senza la necessità di parti per voce, ma che in essa trova una perfetta controparte artistica per il suo progetto. Forse complice anche il motivo dietro all’artwork e al titolo XY è un disco ben ispirato e dall’ottima carica emozionale, delizia per chitarristi e buona scoperta per i neofiti del genere. L’attesa per ascoltarlo è valsa tutta. Francesco Sicheri
Ciro Manna – XY
È davvero poco produttivo tentare di introdurre con ulteriori parole quello che è indubbiamente un amico ed un collaboratore più che mai noto a chi frequenta e vive la nostra community, Ciro Manna è uno fra i chitarristi italiani più interessanti e più attivi in circolazione, che ha celebrato questo 2015 con l'ar
Aggiungi Commento