In A Bar, Under The Sea è il secondo album del gruppo belga dEUS, che, fondato nel 1991, si fa conoscere un po’ in tutta Europa con l’album Worst Case Scenario (1994), collocandosi nel genere che si potrebbe definire pop “ricercato”, in cui alla classica struttura sonora formata da basso, batteria e chitarre si aggiungono spesso archi e tastiere, senza snaturarne lo stile musicale, bensì arricchendolo. In questo secondo album, uscito nel 1996, si avverte una maggiore contaminazione di altri strumenti e stili, come la tromba ed alcuni riferimenti jazzIn A Bar, Under The Sea bissa il successo di pubblico e di critica del primo album, anche se vengono abbandonati gli spunti più rock per far posto ad un’atmosfera più “notturna”.Dopo una breve intro in stile blues (I Don’t Mind Whatever Happens) arriva Fell Off The Floor, Man, aperta da un breve dialogo sulla filosofia di come essere il proprio cane sia una roba alla James Brown (il “non-sense” è una caratteristica di molti testi dei dEUS). Opening Night è un breve intermezzo di un minuto e mezzo circa per la successiva Theme From Turnpike, una canzone che usa un campione di un giro di basso di C. Mingus e che potrebbe benissimo far parte di una colonna sonora per un film western.Little Arithmetics è il primo singolo estratto dall’album: è una delle canzoni più belle del disco, dove si alternano brevi pause a momenti più intensi per poi concludere in un riff tirato che coinvolge tutta la band. La successiva Gimme The Heat rispecchia ancora meglio lo stile dei dEUS, fatto di una successione di atmosfere diverse interpretate da più strumenti, rendendo la canzone come un articolato ed intenso discorso. Serpentine è una canzone quasi sussurrata, nella quale si affronta il tema di una relazione sentimentale (E’ un male che tu vada bene per me? Ti ho amata solo per caso? Sono attratto da un flusso di suoni, e tu sei appena parte di una melodia). A Shocking Lack Thereof è una canzone quasi ipnotica, Supermarketsong e Memory Of A Festival (quest’ultima utilizzata anche da uno spot pubblicitario in Italia), sono brevi pezzi nati già ai tempi del loro primo album; in Guilty Pleasures musica e voce sembrano rincorrersi.Nine Threads è un altro gioiello dell’album, una canzone dallo stile jazz con una tromba che “detta” il tema principale. Disappointed In The Sun è una lunga ballata in cui il vocalist, T. Barman riprende il titolo dell’album (Sotto il mare scopro di non essere l’unico a chiedersi cosa significherebbe la vita se non fossimo stati così delusi sotto il sole).Chiudono l’album For The Roses, un crescendo serrato e coinvolgente e Wake me up Before I Sleep, con una chitarra slide alla Pink Floyd. In conclusione, l’album pecca forse per un’atmosfera a volte troppo soft, ma in generale è un disco che fa bene alla musica e alle nostre orecchie, che va al di là dei soliti schemi con cui vengono confezionate canzoni e dischi e che svela il talento dei dEUS, capaci di ricercare e mischiare sonorità diverse. Una ricerca che fa di ogni canzone una sorta di mini colonna sonora per un film che ogni ascoltatore può immaginare liberamente.
Casa discografica: Island records
Anno: 1996
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