Enrico Ruggeri, che non è certo l’Enrico Ruggeri ex Decibel e autore de “Il Mare D’Inverno”, ha militato per molti anni negli Hogwash, rock band bergamasca capace di confezionare quattro ottimi album tra il 1997 e il 2006. Al termine di quell’esperienza, il musicista classe ’69 ha sentito l’esigenza di continuare a fare musica, ma senza per questo dover mettere su un altro gruppo. Da qui si comprende allora la scelta da parte di questo artista di scrivere, arrangiare, registrare e poi suonare dal vivo in completa solitudine i suoi componimenti.Forte dei numerosi apprezzamenti ricevuti in seguito alla pubblicazione del suo disco d’esordio intitolato “Musteri Hinna Föllnu Steina“, nel 2013 Ruggeri si è messo a lavorare su alcune idee accumulate nel tempo. Idee che hanno poi dato vita a “IŪS“, disco licenziato per conto della Neverlab Avant e al cui interno trovano posto cinque tracce strumentali molto interessanti, oltreché suggestive in fatto di sound.Come in “Musteri Hinna Föllnu Steina”, anche in “IŪS” è sicuramente la musica ambient a prendere il sopravvento. Ruggeri costruisce con grande abilità delle lunghe composizioni ammalianti per via di certe atmosfere estremamente inquietanti. Tutto è rallentato all’interno di “IŪS“, eppure l’album non finisce per risultare soporifero. Pur senza denotare esplosività e potenza, i pezzi situati al suo interno hanno la capacità di catturare ugualmente l’attenzione. Ecco perché l’ascolto non va mai a concludersi anzitempo. E il bello è che una sensazione di tale tipo la si avverte anche non si è del tutto appassionati del genere.Non c’è un pezzo migliore dell’altro in “IŪS“. Ma non c’è nemmeno un pezzo identico all’altro. Ogni brano ha una sua precisa identità e questo è merito della grande meticolosità che contraddistingue il lavoro di Ruggeri, estremamente sensibile nell’inserire sempre quell’elemento in più in grado di esaltare l’oscurità piuttosto che il piglio onirico di una traccia (basti pensare alle peculiarità del primo brano Adiosu e a quelle della conclusiva Succo).Ci sentiamo veramente di consigliare un disco del genere, se non altro perché si nota in maniera abbastanza chiara come non sia il frutto di una lavorazione superficiale e sbrigativa. Chiaramente qui tutto è giocato sull’accostamento sperimentale di suoni e sulla necessità di creare pezzi totalmente sospesi, che non ne vogliono sapere di decollare. Se pensate di rintracciare in questo Lp progressioni e crescendo sonori in stile post rock siete fuori strada. Ma se cercate qualcosa di destabilizzante e di poco fluido, “IŪS” fa davvero al caso vostro.Alessandro BasileGenere: Ambient, ElettronicaLine-up:
Enrico Ruggeri – samples, synth, loop, chitarre elettriche, toy pianoProgetti simili consigliati: Faust Degada, June 1974, NGF, Sounds From The MarshesTracklist:
1. Adiosu
2. Printania Dust
3. Errore #11
4. Errore #12
5. Succo
Enrico Ruggeri – IUS
Enrico Ruggeri, che non è certo l'Enrico Ruggeri ex Decibel e autore de "Il Mare D'Inverno", ha militato per molti anni negli Hogwash, rock band bergamasca capace di confezionare quattro ottimi album tra il 1997 e il 2006. Al termine di quell'esperienza, il musicista classe '69 ha sentito l'esigenza di continuare a fa
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