Ecco uno di quei dischi che non sono solo una raccolta di canzoni ma una vera e propria opera nel loro complesso. Spesso definiti Concept album sono dischi cui gli autori danno un significato particolare, non tanto alle singole canzoni, quanto all’insieme del loro lavoro. Gli Extreme in questo disco, 3 Sides Of Every Story, che tradotto significa i 3 lati di ogni storia, ci vogliono mostrare le diversità che ci sono nel modo di vedere le cose tra ognuno di noi. Probabilmente questo album è stato pensato come inno alla tolleranza e alla ragione dando il messaggio: “proviamo a capire prima di reagire”. Il disco è diviso in tre parti: Yours che racconta la storia vista dal “tuo” punto di vista, quindi la visione delle cose di chi non vive in prima persona i fatti ma di chi li vede da fuori o di chi li sente solo raccontare; Mine che è la “mia” visione delle cose, cioè di chi le vive in prima persone e ne risente sotto tutti i punti di vista e The Truth cioè la parte più provocatoria del disco ed anche quella che fa più riflettere. “La verità” è il titolo della terza sezione del disco, cioè stà a dire che nessuna delle due sezioni precedenti era la verità. Questa terza parte sottolinea come la distorsione della gente cambi le storie dandogli significati che non ha. Questo disco oltre ad essere un concept album, è dotato di altre grandi qualità che ora andremo ad evidenziare. Anche se non ascoltato tutto insieme è comunque un buon album e le canzoni sono ben fatte, quindi questo disco gode della doppia possibilità di essere un’ unica opera o ascoltato come unione di opere. L’assenza di questa duplicità di ascolto ha spesso decretato il fallimento di molti concept album, come ad esempio The Elder dei Kiss. Ancora una volta gli Extreme ci mostrano come sappiano unire lavori impegnati e significativi con una semplicità e musicalità rari da ritrovare in altri dischi. Il suono che caratterizza tutto il CD è rock con qualche spunto funky ma comunque molto meno rispetto al precedente Pornograffiti. La musica è comunque di ottima fattura, soprattutto dal punto di vista chitarristico dove, essendo una singola chitarra, si prende tutto lo spazio per le sue evoluzioni al limite massimo delle possibilità. Ottima l’esecuzione del chitarrista Nuno Bettencourt, che ci regala momenti di “grande chitarra”, da non sottovalutare, anche se meno in primo piano della chitarra, la sezione ritmica, che comunque ha un ruolo fondamentale: Paul Geary (batteria) e Patrick Badger (basso) ci regalano delle grandi basi ritmiche su cui far sbizzarrire il chitarrista, sicuramente senza queste basi il risultato non sarebbe lo stesso. Sempre splendida la voce di Gary Cherone (voce solista) melodica ed alta, dona quel tipico suono rock. In totale abbiamo tra le mani un’altro ottimo lavoro di questo gruppo che anche se datato, difficilmente trova riscontri nella reltà odierna della musica rock.Yours
Mine
The Truth
Casa discografica: A&M Records
Anno: 1992
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