Per chi apprezza le influenze elettroniche applicate alla musica, non può certo sottrarsi all’ascolto di Beautifulgarbage, lavoro proposto dai Garbage, band che già dagli inizi della carriera proponeva una certa impronta elettronica, evoluta poi in questo disco. Il gruppo è stato voluto dal batterista, Butch Vig, più noto come il produttore dei Nirvana, poco dopo la morte di Kurt Cobain. L’abilità dei membri, da lui messi insieme, nel fondere sonorità acustiche e reali con suoni artificiali e campionati, è veramente di alto livello; portando a compimento delle opere degne di nota sotto tutti i punti di vista. Bisognerebbe parlare singolarmente di ogni pezzo di questo disco, ma non vogliamo rovinarvi la sorpresa dell’ascolto, quindi, anche se è molto difficile come soluzione, scegliremo per voi qualche esempio esplicativo di questo ottimo lavoro dei Garbage. Sicuramente notevole è il singolo che ha reso famoso l’album, Androgyny. Questo brano presenta “un’atmosfera” tranquilla ed è sicuramente interessante il miscuglio di suoni synth miscelati all’arpeggio di chitarra durante la strofa; si tratta di una scelta di suoni accurata per trovare il giusto accordo tra gli strumenti. Sul ritornello, dopo un bridge di preparazione “svuotato”, le sonorità diventano più piene e “sintetiche” con una ritmica più classica, per poi ritornare di colpo all’atmosfera soft del ritornello. La prossima “chicca” che vi proponiamo da questo album è Can’t Cry This Tears, che parte subito con lo stile classico dei lenti anni ’50, con suoni quasi completamente acustici. La strofa mantiene la stessa linea vocale dolce e melodica, mentre la musica d’accompagnamento cambia radicalmente stile lasciando ampio spazio alla batteria ed a qualche effetto di sottofondo. Praticamente la strofa è dominata dalla splendida voce di Shirley Manson. Da segnalare anche l’assolo delle chitarre elettriche nella seconda parte del brano che è molto ben pensato. L’ultimo pezzo che vi proponiamo, dopo il quale speriamo di avervi aiutato ad apprezzare questo CD, è Silence Is Golden. L’inizio potente e aggressivo in stile blues con suoni distorti sulle chitarre persiste in tutto il pezzo; finito l’intro parte la strofa, “delicata” e tranquilla con un dolce arpeggio di chitarra in sottofondo mentre il riff blues si sente ancora, ma con suoni puliti. Sul ritornello torna tutta la potenza dei suoni distorti e grintosi a lanciare la parte più coinvolgente del brano. Verso la metà il brano cambia un pò stile; ma da qui dovrete ascoltare il disco per saperne di più ^_^ Il consiglio che vi diamo è di ascoltare attentamente gli arrangiamenti delle canzoni e i suoni usati, dietro questo prodotto, sicuramente particolare, si nasconde un grande lavoro. In più, per chi possiede un PC, c’è una sorpresa tutta da installare. Vi abbiamo incuriositi abbastanza da farvelo ascoltare? Bene, non ve ne pentirete!
Casa discografica: Mushroom
Anno: 2001
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